venerdì 27 aprile 2007

Puntare ai patrimoni dei boss è una scelta vincente

“Desidero ringraziare tutti quanti hanno lavorato alla cattura di un pericoloso boss mafioso del Gargano, esito di indagini lunghe e complesse che, una volta di più, hanno consentito di disvelare la capacità economica di uomini troppo a lungo ritenuti solo dei feroci pastori di montagna”. E’ il commento Michele Bordo, componente della Commissione bicamerale Antimafia, alla notizia dell’arresto di Antonio Di Summa, ritenuto a capo dell’omonimo clan mafioso del Gargano, effettuato dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza coordinati dal sostituto procuratore della DDA, Domenico Seccia. “Averlo rintracciato ad Amsterdam, all’interno del noto ristorante che gestiva da diverso tempo e alla luce del sole, seguendo le tracce dei movimenti finanziari della sua famiglia – continua Bordo – è l’ulteriore dimostrazione che puntare ai patrimoni dei boss è una scelta investigativa vincente, oltre che un’indispensabile azione di prevenzione e repressione dei fenomi di inquinamento dell’economia. La presenza del boss garganico in Olanda, inoltre, fa temere l’esistenza di sotterranee reti di connessione e connivenze capaci di operare anche in Stati diversi. Mi pare evidente che l’arresto di Di Summa – conclude Michele Bordo – imponga anche una seria riflessione sulla collocazione dei clan garganici nella mappa delle organizzazioni criminali e sulle alleanze strategiche con sistemi criminosi più consolidati e ramificati”.

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