giovedì 25 giugno 2009

No al congresso basato sulla semplificazione "vecchio e nuovo". Sì al congresso sulla politica

“La leadership del Partito Democratico non si può giocare strumentalmente solo sulla semplificazione “vecchio e nuovo”, ma sulla politica”. Lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Partito democratico. “Affermare, pertanto, come ha fatto ieri Franceschini – continua Bordo - che si ricandida per impedire a chi stava di ritornare è un colpo basso che si ritorce innanzitutto contro di lui. “Franceschini – si chiede Bordo - non è lo stesso che faceva il vice di Veltroni e, prima ancora, il capogruppo alla Camera, il vice di Rutelli e il vice di Marini al PPI”? “Il rinnovamento della classe dirigente – prosegue Bordo - è argomento troppo serio. Lo dico perché ho 35 anni e coltivo seriamente la speranza che dal prossimo segretario arrivi un impegno esplicito a favore del ricambio generazionale. Il rinnovamento però è una cosa (lo si pratica con i fatti non con gli annunci), la demagogia e la propaganda un’altra”. “Sarebbe utile – conclude Bordo - tornare alla politica, al tipo di partito che si vuole costruire, alla sua identità, al suo progetto programmatico, evitando di trasformare il congresso in uno scontro su chi è più demagogo”.

martedì 23 giugno 2009

“La prospettiva del PD non è l’autosufficienza ma la costruzione di un nuovo centrosinistra”, lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Pd

“L’esito dei ballottaggi dimostra che la prospettiva del PD non è l’autosufficienza ma la costruzione di un nuovo centrosinistra”. Lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico. “La vocazione maggioritaria, che è stata una delle cause della sconfitta del centrosinistra alle amministrative dell’anno scorso, è alle nostre spalle – afferma Bordo - I ballottaggi di domenica, al contrario, ci consegnano un laboratorio politico, cioè un possibile nuovo centrosinistra, sul quale bisognerà lavorare per costruire una prospettiva politica”. “La prospettiva – continua Bordo - è la fine del bipartitismo forzato, anche per via del fallimento del referendum, e la creazione di una nuova alleanza di centrosinistra, con il PD, la sinistra di governo e l’UDC, che lavori anche ad un nuovo sistema elettorale alla tedesca”. “Casini – conclude Bordo - deve convincersi della strategicità di un’alleanza di governo con il PD; il PD deve convincersi che non c’è nessuna alternativa alla politica delle alleanze e che all’orizzonte non c’è un nuovo Ulivo ma una nuova coalizione di centrosinistra. D’altronde, il voto di domenica premia l’alleanza tra il PD e l’UDC, a dimostrazione del fatto che gli elettori dei due partiti hanno compreso l’operazione politica molto prima dei gruppi dirigenti”.

mercoledì 17 giugno 2009

“La Brambilla interprete di una deriva culturale e istituzionale pericolosa”. Michele Bordo chiede le dimissioni della ministra del Turismo

“Nessuno provi a trasformare il grave gesto del saluto fascista della Ministra Brambilla nella solita burletta: quel braccio teso interpreta una pericolosa ed inquinante deriva culturale e istituzionale”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione Affari Costituzionali, annunciando la presentazione di un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri. “La neo Ministra ha, innanzitutto, offeso l’Arma dei Carabinieri, mancando di rispetto a donne e uomini che rispettano con fedeltà e lealtà lo Stato italiano democratico e operano con impegno e sprezzo del pericolo al servizio della comunità – continua Bordo – Quindi ha mostrato quale sia la matrice culturale e politica profonda di gran parte dell’Esecutivo Berlusconi: un pericoloso mix di autoritarismo e populismo, perfettamente sintetizzato dal richiamo plateale della Brambilla alla retorica fascista. Contrariamente a quanto irresponsabilmente affermato dal ministro Maroni – conclude il deputato del PD – i rischi eversivi si annidano nel Governo stesso. Attendo le dimissioni della Brambilla e una condanna netta e chiara del gesto della Ministra da parte del presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi”.