giovedì 18 dicembre 2008

“Il Governo ha 30 giorni per rendere operativa l’Authority a Foggia”. La maggioranza si spacca e la Camera approva l’ordine del giorno Bordo

L’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza alimentare a Foggia “fa emergere contraddizioni e malumori nella maggioranza di centrodestra, al punto da determinare una profonda spaccatura tra PdL e Lega, e provocare uno scivolone del Governo”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del PD eletto in Puglia, che ha presentato in Aula un ordine del giorno al decreto sulla competitività del sistema agroalimentare, approvato a maggioranza, e che “indica il termine di 30 giorni per l’adozione del decreto che renderà operativa l’Agenzia per la sicurezza alimentare nella città di Foggia, sbloccando i fondi stanziati dal Governo Prodi poco meno di un anno fa”. Il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, “ha provato prima a fermarlo – ricostruisce Bordo – poi a derubricarlo a raccomandazione. Richieste, per quanto mi riguarda, assolutamente inaccettabili e irricevibili”. La reazione del deputato del PD è stata condivisa “dai colleghi pugliesi e meridionali del PdL, che voglio ringraziare, i quali hanno appoggiato l’ordine del giorno e rotto il fronte della maggioranza”. “Ora è chiaro a tutti, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la Lega era impegnata a bloccare la più che legittima aspirazione di Foggia e della Capitanata ad essere sede dell’Authority – continua Bordo – anche a costo di non dare attuazione ad una legge dello Stato. Il risultato ottenuto oggi alla Camera, grazie alla sinergia con tanti deputati, anche della maggioranza, impone al Governo di cambiare atteggiamento e porre fine a questa commedia degli equivoci – conclude Michele Bordo – Adesso non ci sono più motivazioni e alibi per negare a Foggia e alla Capitanata quanto scritto a chiare lettere nella legge che istituisce l’Authority”.

“Parificare i diplomi dei Conservatori alle lauree specialistiche”. La richiesta dell’on. Bordo in un’interrogazione al ministro Gelmini

“Se il Governo vuole evitare discriminazioni nell’accesso ai concorsi pubblici, ha il dovere di equiparare i Diplomi Accademici di secondo livello rilasciati dai Conservatori di Musica e dagli Istituti Musicali Pareggiati alle Lauree Specialistiche di secondo livello”. E’ quanto chiede l’on. Michele Bordo, deputato del PD eletto in Puglia, con un’interrogazione rivolta al ministro per l’Università, Mariastella Gelmini. Le fonti normative richiamate a sostegno della parificazione sono molteplici: dalla Costituzione, che assegna pari dignità alle Università e alle Accademie (art.33), alle leggi che si sono succedute in 90 anni (dal 1912 al 2002) per chiarire e sancire che nei Conservatori si produce Alta Cultura e si formano diplomati “in tutto e per tutto equiparabili ai laureati di 1° e di 2° livello”. Eppure, scrive l’on. Bordo, “le più recenti norme in materia declassano i Diplomi Accademici rilasciati fino ad oggi dai Conservatori, negando che gli stessi abbiano fornito, in relazione al proprio ambito formativo, una adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, con l'acquisizione di specifiche conoscenze professionali, e un livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici”. “Approfittando della discussione in corso sul riordino del sistema formativo universitario – conclude Michele Bordo – il ministro Gelmini dovrebbe avvertire il dovere di porre rimedio ad una palese discriminazione, che svilisce la formazione professionale nel campo delle arti e penalizza i talenti”.

lunedì 15 dicembre 2008

“Trenitalia continua a penalizzare la Puglia e la Capitanata”.Bordo annuncia un’interrogazione per il taglio dei treni Foggia-Manfredonia

“Trenitalia ha cancellato due corse del treno che collega Foggia a Manfredonia, perseguendo nella sua politica di penalizzazione della Puglia e, in particolare, della Capitanata”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, annunciando la presentazione di un’interrogazione per sollecitare il Ministero delle Infrastrutture a “ripristinare le corse soppresse, nonché a prestare maggiore attenzione nei confronti delle decisioni adottate unilateralmente da Trenitalia”. “Il taglio delle corse Foggia-Manfredonia è l’ultimo degli interventi inseriti in una pseudo razionalizzazione del servizio, realizzata ai danni dei cittadini”, ribadisce Bordo, facendo riferimento alla sostituzione degli Eurostar con gli Eurostarcity, al pasticcio degli abbonamenti per i treni locali e a lunga percorrenza, agli interventi sull’orario che hanno determinato “la soppressione di tutti i treni a lunga percorrenza che collegano la Puglia ai grandi centri del Nord o alla capitale nella fascia oraria che va dalle 15.15 alle 18.45”. E mentre la Regione Puglia “è praticamente costretta ad intervenire finanziariamente, aumentando il contributo a Trenitalia, per evitare maggiori danni agli utenti – aggiunge il deputato del PD – non riusciamo ancora ad avere notizie certe sugli investimenti programmati per l’alta capacità sulla linea Bari-Napoli”. “Il Governo non può consentire che il risanamento di un’azienda privata e monopolista avvenga a spese dei cittadini – conclude Michele Bordo – ed ha il dovere di richiamare i vertici di Trenitalia a svolgere fino in fondo e prioritariamente la loro missione sociale”.

venerdì 12 dicembre 2008

Ticket sanitari: "La Regione Puglia evita una grave discriminazione, ma il Governo non può continuare a scaricare proprie responsabilità su altri"

“Grazie all’intervento della Regione Puglia, gli inoccupati pugliesi non saranno discriminati rispetto ai disoccupati ed avranno l’esenzione dal ticket sanitario; ma è il Governo ad avere creato tale iniqua differenza di trattamento e tocca al Governo farsi carico dei necessari correttivi normativi e delle spese conseguenti”. E’ quanto afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando l’interrogazione depositata in Aula per chiedere, al ministro del Welfare, per sapere “se e come il Governo intende intervenire per eliminare la prevista distinzione tra disoccupati e inoccupati ai fini della esenzione dalla partecipazione alle spese per i farmaci e per le prestazioni sanitarie specialistiche”. “E’ davvero iniquo sostenere che chi è in cerca di prima occupazione sia soggetto meno debole, dunque meno meritorio di tutela – afferma Bordo – né si può risolvere la questione inserendo gli inoccupati nella già vasta platea di soggetti assistiti dagli Enti locali, le cui precarie condizioni finanziarie rendono particolarmente difficile l’attuazione di misure di sostegno al reddito così ampie. In più, così facendo, il Governo legittima un’ulteriore e inaccettabile forma di discriminazione tra gli inoccupati che risiedono in Comuni ricchi e quelli che vivono in Comuni con minori risorse finanziarie”. “L’iniziativa della Giunta Vendola è, dunque, molto più che encomiabile – conclude Michele Bordo – ma ciò non esclude la responsabilità del Governo in carica e la necessità di un intervento che ristabilisca la parità di trattamento a favore di chiunque sia in cerca di lavoro in qualunque parte d’Italia”.

giovedì 11 dicembre 2008

“Il Governo non può abbandonare i Comuni terremotati”. Bordo presenta un ordine del giorno ed un emendamento alla Finanziaria

Un emendamento alla Finanziaria 2009 per garantire lo stanziamento di 260 milioni, destinati al completamento della ricostruzione di quanto distrutto in Puglia e Molise dal terremoto del 2002, accompagnato da un ordine del giorno per impegnare il Governo a rinviare di un anno il versamento, da parte di cittadini e imprese di 3 Comuni foggiani, dei tributi sospesi. Entrambi gli atti portano la firma dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, e sono stati depositati questa mattina, in coincidenza con il sit in, in piazza Montecitorio, dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma. “Come già ho avuto modo di sottolineare in un’interrogazione ancora inevasa – commenta Michele Bordo – i programmi di ricostruzione sono, di fatto, già bloccati a causa del mancato trasferimento delle somme stanziate dal Governo Prodi con la Finanziaria 2008 e, evidentemente, destinati ad altro dall’attuale Esecutivo. Ad aggravare la situazione si sono aggiunti due elementi: l’annullamento senza preavviso della sospensione dei termini per il pagamento degli oneri tributari, dovuti allo Stato ed agli altri Enti statali a partire dal 30 giugno 2008 e non più dal 1° gennaio 2009; il mancato stanziamento di risorse finanziarie per la prosecuzione della ricostruzione”. Come richiesto dai sindaci di Casalnuovo Monterotaro, Castelenuovo della Daunia e Pietramontecorvino, con il pieno sostegno del Commissario e del Sub Commissario per la ricostruzione, l’ordine del giorno presentato da Bordo sollecita il governo a “emanare un’ordinanza finalizzata alla regolamentazione organica ed alla definitiva ed inequivocabile individuazione dei beneficiari di tre Decreti emanati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle settimane successive al sisma – afferma il deputato del PD - Nelle more, si chiede di bloccare, fino al 31 dicembre 2009, le attività di riscossione future e quelle già avviate, anche con azioni esecutive, in danno di piccole e piccolissime imprese il cui destino sarebbe segnato; nonché di elaborare un sistema di rateizzazione dei tributi dovuti, tale da non pregiudicare le attività economiche”. Quanto al fondo per la ricostruzione, si chiede di inserire nella Finanziaria 2009 lo stanziamento di 260 milioni – 100 milioni per il 2009 e 80 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011 – da ripartire tra i Comuni terremotati di Puglia e Molise, riservando a questi ultimi il 60% del fondo. “Un analogo emendamento è già stato bocciato al Senato, dunque non nutro grandi speranze che venga accolto – riprende Michele Bordo – Per tale ragione, torno a sollecitare il Governo, innanzitutto nella persona del ministro per gli Affari Regionali, on. Raffaele Fitto, ad elaborare ed approvare rapidamente un decreto legge ad hoc che offra agli interventi di ricostruzione una cornice normativa e finanziaria chiara ed efficace. Altrimenti – conclude Michele Bordo – il Governo si assumerà la responsabilità di abbandonare a se stesse comunità già duramente provate da quel tragico evento”.

giovedì 4 dicembre 2008

Proroga sfratti, la maggioranza fa retromarcia e l’Aula approva l’estensione. Michele Bordo: “Decisione tardiva, ma soddisfacente”

Il PdL ritorna sui suoi passi e offre il via libera ad una proposta di mediazione per l’estensione della proroga degli sfratti, elaborata dalla Commissione Ambiente e approvata in Aula a larghissima maggioranza. La proroga degli sfratti, dunque, sarà applicabile, oltre che alle aree metropolitane, nei Comuni capoluogo di provincia, nelle città con essi confinanti e con più di 10.000 abitanti, nelle città in cui sia accertato lo stato di ‘tensione abitativa’. Nella sostanza, gli effetti prodotti dalla proposta della Commissione sono gli stessi che sarebbero derivati dall’approvazione in Aula dell’emendamento presentato dall’on. Michele Bordo. Proprio per questa ragione, “insieme ai deputati del PD, ho votato a favore – commenta il deputato – ed esprimo la soddisfazione per l’importante risultato ottenuto a vantaggio di centinaia di famiglie che già vivono in condizioni di disagio, alle quali il Governo non aveva prestato alcuna attenzione nella stesura originale del decreto”.

“La destra sfratta 500 famiglie indigenti della Capitanata”. Bocciato l’emendamento Bordo per l’estensione della proroga

E’ stata bocciato questa mattina, nel corso del dibattito nell’Aula di Montecitorio, l’emendamento presentato dall’on. Michele Bordo, deputato del PD, al decreto di proroga degli sfratti (20 ottobre 2008, n.158 contenente “Misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali”) per estendere il provvedimento alle città che “soffrono le tensioni sociali collegate all’emergenza abitativa e non sono classificate come aree metropolitane”. L’obiettivo prioritario era garantire la tutela di circa 500 famiglie residenti a Foggia, Cerignola e Manfredonia che “oggi sono state, letteralmente, messe in mezzo alla strada dal Governo Berlusconi e dai deputati del PdL, nessuno escluso”. L’on. Bordo si era attivato anche a seguito degli ordini del giorno approvati dal Consiglio provinciale e dal Consiglio comunale di Manfredonia con cui, tutte le forze politiche, sollecitavano “i parlamentari della Capitanata ad adottare, in sede di conversione del decreto legge, ogni misura utile a tutelare centinaia di famiglie foggiane e pugliesi”. “Dai colleghi foggiani e pugliesi del PdL non è giunto il sostegno e la solidarietà auspicati dalle istituzioni locali – afferma Michele Bordo – e ciò ha contribuito a segnare negativamente il destino dell’iniziativa mia e dell’intero Partito Democratico pugliese. Ora il Natale si preannuncia ancor più amaro, se non drammatico, per centinaia di famiglie che, inevitabilmente, riverseranno il proprio disagio e il proprio malcontento sui Comuni. La mancata proroga degli sfratti esplicita appieno il teorema Tremonti: lo Stato taglia i fondi alle Regioni e agli Enti locali e scarica su di loro ogni responsabilità. Così si frantuma il sistema di governo del Paese – conclude Michele Bordo – e si alimentano le tensioni sociali”.

mercoledì 3 dicembre 2008

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/01801. ELIMINAZIONE DELLA DISTINZIONE TRA DISOCCUPATI E INOCCUPATI AI FINI DELLA ESENZIONE

BORDO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il 31 dicembre scade il termine fissato dalla Regione Puglia per la presentazione della certificazione di esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni specialistiche e per la spesa farmaceutica; il rilascio della certificazione citata è conseguente all'attestazione ed alla eventuale verifica dei requisiti previsti dalla normativa nazionale di riferimento che, nel caso di specie, è la legge n. 537 del 1993 e successive modifiche ed integrazioni; a beneficiare dell'esenzione può anche essere il cittadino disoccupato, ovvero che ha perso la precedente occupazione, iscritto negli elenchi anagrafici del Centro territoriale per l'impiego competente per territorio ed appartenente ad un nucleo familiare con reddito complessivo, riferito all'anno precedente, inferiore e 8.260 euro, incrementato fino a 11.360 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico; sulla base di tale previsione normativa, l'esenzione è garantita al cittadino di età superiore ai 14 anni che ha perso il posto di lavoro ed è iscritto al Centro territoriale per l'impiego; le norme citate assegnano ai comuni l'onere di provvedere autonomamente alla regolamentazione delle esenzioni dal pagamento del ticket a vantaggio dei cittadini indigenti, tra i quali figurano anche gli inoccupati, vale a dire coloro che sono in cerca di prima occupazione e per tale ragione risultano iscritti al Centro territoriale per l'impiego; le attuali condizioni finanziarie dei comuni rendono particolarmente difficile l'attuazione di misure di sostegno al reddito così ampie da ricomprendere gli inoccupati; la capacità finanziaria dei comuni è diversa e, pertanto, ciò determina un'inaccettabile forma di discriminazione tra soggetti, che pure si trovano nella medesima condizione giuridica, solo sulla base dei luogo in cui risiedono -: se e come il Governo intenda intervenire per eliminare la prevista distinzione tra disoccupati e inoccupati ai fini della esenzione dalla partecipazione alle spese per i farmaci e per le prestazioni sanitarie specialistiche.(4-01801)

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/01797. PARIFICAZIONE DEI DIPLOMI ACCADEMICI ALLE LAUREE SPECIALISTICHE DI 2° LIVELLO

BORDO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che: la Costituzione della Repubblica cita le università e le accademie quali istituti di alta cultura (articolo 33), dunque paritetiche sul piano del valore delle competenze disciplinari; la legge n. 734 del 6 luglio 1912, il decreto legislativo luogotenenziale n. 1852, del 5 maggio 1918, il regio decreto 4 maggio 1925, n. 653, regio decreto-legge n. 214 del 7 gennaio 1926, il regio decreto 11 dicembre 1930, n. 1945, la legge n. 812, 22 maggio 1939, la legge n. 262, 2 marzo 1963, l'ordinanza ministeriale del 28 marzo 1985, chiariscono che i conservatori di musica statali, al pari dell'Accademia per le belle arti, nonché dell'Accademia per l'arte drammatica, sono da considerarsi pienamente Accademie ad indirizzo musicale ovvero luoghi, al pari delle accademie sopra citate e delle università, destinati a produrre alta cultura; la legge 22 novembre 2002, n. 268, [articolo 6, comma 3-bis, lettera c)] decreta la parificazione dei diplomi di conservatorio di musica alle lauree triennali di I livello ai fini dell'accesso ai pubblici concorsi e postula l'istituzione di un biennio specialistico, al quale si accede tramite concorso ovvero esame di ammissione, per il conseguimento del diploma accademico di II livello; il decreto ministeriale 5 maggio 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 196 del 21 agosto 2004, decreta l'equiparazione dei diplomi di laurea secondo il vecchio ordinamento alle nuove classi delle lauree specialistiche ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici; i conservatori statali, di fatto e di diritto accademie di musica, come gli istituti di alta cultura, hanno conferito diplomi relativamente a singole discipline e gli eventuali studi successivi erano considerati studi accademici con valore di titolo artistico e non di titolo di studio; le attuali norme ledono diritti acquisiti, declassando i diplomi accademici rilasciati fino ad oggi dai conservatori in quanto gli stessi hanno certamente fornito, in relazione al proprio ambito formativo e nei termini del decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica n. 509, del 3 novembre 1999, articolo 3, comma 5, ribaditi dallo schema di regolamento concernente «ordinamenti didattici delle Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica», non soltanto una «adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, con l'acquisizione di specifiche conoscenze professionali», ma anche un «livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici»...[continua]

“Governo sempre più confuso e in affanno sull’emergenza carceri”. Bordo annuncia un’interrogazione urgente per gli istituti di Foggia e Lucera

“Il ministro della Giustizia ha il dovere di chiarire, nelle sedi istituzionali, se esistono e quali siano i piani di intervento sull’edilizia penitenziaria; a maggior ragione se questi prevedono la chiusura del 50% delle case circondariali, comprese quelle di Foggia e Lucera”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del PD, alla notizia, diffusa dal Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, sulla probabile dismissione dei due istituti della Capitanata. “Il sovraffollamento e l’inadeguatezza strutturale non possono fungere da motivazione di una decisione tanto grave quanto dissennata – continua Bordo – Al contrario, questo dovrebbe convincere il Governo della necessità e dell’urgenza di investire nell’edilizia carceraria, tanto per riqualificare le strutture esistenti che per attivarne di nuove, a tutela della salute e della dignità di chi vi lavora e di chi vi è detenuto”. Il deputato del Partito Democratico annuncia, dunque, la presentazione di un’interrogazione, che fa seguito a quella - “depositata 4 mesi fa e ancora inevasa” – in cui si chiedeva al ministro della Giustizia “se e come il Governo intenda procedere all’attivazione delle strutture costruite in provincia di Foggia e abbandonate all’incuria ed al vandalismo”. Il riferimento è ai 5 istituti di pena costruiti ad Accadia, Bovino, Castelnuovo della Daunia, Orsara e Volturara Appula, investendo oltre 10 milioni, e mai entrati in funzione. “Se fosse vero che il Governo intende chiudere gli istituti di Foggia e Lucera – conclude Michele Bordo – in Capitanata si realizzerebbe un paradosso difficilmente comprensibile da parte della comunità e per nulla rispettoso delle regole fondamentali della buona e oculata amministrazione”.