domenica 25 luglio 2010

‘No Mafia Day’ Manfredonia, Bordo (PD): “Misure straordinarie contro le infiltrazioni economiche e sociali delle organizzazioni criminali”

“Le possibili evoluzioni che il fenomeno mafioso può avere nel nostro territorio impongono un attento monitoraggio ed un ancor più efficace contrasto per scongiurare il pericolo di infiltrazioni, finora forse sottovalutato, che va colpito sul nascere per evitare l’acquisizione, da parte delle organizzazioni criminali, di una capacità invasiva del tessuto economico e sociale”. E’ l’allarme lanciato da Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, in coincidenza con il ‘No Mafia Day’ in programma questo pomeriggio a Manfredonia, “a cui partecipo condividendo il positivo e concreto obiettivo di favorire la nascita e il radicamento di un movimento civico fondato sull’affermazione della legalità diffusa nella nostra città, in cui i nostri figli dovranno vivere liberi da ogni paura e condizionamento”. Il Governo, attraverso il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha “finalmente offerto la necessaria attenzione all’emergenza sicurezza che affligge la comunità manfredoniana, e c’è da sperare che ora si adoperi per colmare un ritardo purtroppo scandito da omicidi e attentati”. La decisione, ad esempio, di inviare nel territorio garganico i reparti specializzati nella caccia ai latitanti - continua Bordo - “è un segnale positivo, perché va nella direzione di una specializzazione dell’azione di prevenzione e contrasto delle attività criminali”. Il deputato del PD, però, insiste con la richiesta di istituire una sezione distaccata della Direzione Distrettuale Antimafia e completare gli organici della Procura della Repubblica di Foggia: “Abbiamo bisogno di una maggiore specializzazione investigativa e di una continuità operativa che solo un pool di magistrati dedicati a questa emergenza può garantire, ed al contempo di evitare che l’ordinaria amministrazione della giustizia subisca rallentamenti tali da vanificare l’attività delle forze dell’ordine”. Come già a Monte Sant’Angelo, “a Manfredonia lo Stato ora sa di poter contare sul pieno sostegno dei cittadini e delle istituzioni. La legalità è condizione necessaria, anche se non sufficiente, per realizzare il benessere e lo sviluppo di una comunità, perché senza legalità non si possono eliminare o attenuare le marginalità sociali e si vanifica ogni attività di promozione delle occasioni di lavoro e di sviluppo. La comunità di Manfredonia chiede maggiore sicurezza e serenità – conclude Michele Bordo – Lo Stato ha il dovere di rispondere all’appello”.

venerdì 9 luglio 2010

“L'Università di Foggia rischia di chiudere grazie al Governo Berlusconi”. Michele Bordo propone una “alleanza istituzionale” per tutelare l’Ateneo

“L’Università di Foggia dovrebbe essere premiata dal Governo anche per la sua capacità di gestire oculatamente le scarse risorse disponibili, invece rischia di chiudere o di perdere l’autonomia perché potrebbe non pagare gli stipendi nei prossimi mesi. Se ciò accadesse, sarebbe un durissimo colpo inferto alla vita stessa della nostra comunità”. Anche l’on. Michele Bordo, deputato del PD, ha partecipato alla seduta congiunta e pubblica del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione di Ateneo convocata per condividere con la comunità foggiana le conseguenze dei tagli al Fondo di finanziamento per le Università. “Con le scelte compiute negli ultimi 2 anni dal governo Berlusconi – sintetizza Bordo – il sistema universitario fa un salto indietro di 10 anni e i soldi non basteranno neanche per l’ordinaria gestione della didattica, oggi garantita anche dal senso di responsabilità di migliaia di ricercatori che mettono al servizio degli studenti le proprie competenze ed il proprio tempo”. “A qualche ministro sfugge il fatto che, a dispetto delle decisioni del Governo, i nostri Atenei sono cresciuti di numero e si sono evoluti, producendo economia ed occupazione e contribuendo a promuovere sviluppo culturale e sociale particolarmente al Sud”. “L'ennesimo taglio” al Fondo ordinario di finanziamento, inoltre, “rischia di provocare la cancellazione della ricerca o, nella migliore delle ipotesi, di renderla inadeguata rispetto al contesto europeo e mondiale, giacché l’Italia contrae la spesa per 2 miliardi e la Francia ne investe 11”. Con ogni evidenza “oltralpe credono nel futuro e sostengono la competitività del sistema Paese investendo nel sapere; il nostro Governo ci condanna all’arretratezza ed alla subalternità culturale e professionale”. “Non è tagliando tutto ed a tutti che si fanno i conti con la crisi – continua il deputato del PD – anche perché i tagli voluti da Tremonti finiscono con il penalizzare territori già deficitari di infrastrutture e opportunità di sviluppo. Ecco perché bisogna ingaggiare una battaglia istituzionale forte e concreta”. Michele Bordo propone, infatti, la convocazione di una “riunione operativa” tra i vertici dell’Ateneo e i parlamentari eletti in Capitanata che abbia come obiettivo “la strutturazione della migliore strategia possibile a tutela della sopravvivenza e dell’autonomia gestionale dell’Università degli Studi di Foggia, respingendo radicalmente ogni ipotesi di accorpamento a quella di Bari”. A parere del deputato del PD, il confronto con il Governo dovrebbe incardinarsi sulla “necessità di modificare radicalmente il sistema di attribuzione delle risorse, fondandolo sulla virtuosità del destinatario e non sul criterio della spesa storica”, che fa riferimento ad anni in cui l’Ateneo foggiano era appena nato. “Dovrà pur valere qualcosa il fatto che la nostra Università è l’unica in Puglia a chiudere i bilanci in pareggio pur finanziando ambiziosi programmi di investimento in servizi e infrastrutture – sottolinea Michele Bordo – ed è tra quelle che hanno la maggiore capacità di attrazione di capitali esterni destinati alla ricerca. L’Università di Foggia è un patrimonio da valorizzare non da dilapidare per miopia politica e incapacità amministrativa. Il Governo – conclude il deputato del PD – non può sottrarci quanto abbiamo ottenuto a costo di enormi sacrifici e che ora inizia a produrre effetti sempre più visibili e ampi a favore del territorio”.

giovedì 1 luglio 2010

“La guerra tra clan garganici si contrasta con mezzi straordinari e azioni mirate”.Michele Bordo chiede la DDA a Foggia e nuclei speciali

“Manfredonia è diventata il teatro di una vera e propria guerra, che solo per caso non ha già mietuto vittime tra gente del tutto estranea ai clan. Manfredonia e il Gargano vivono da mesi un'emergenza sicurezza che merita una risposta immediata molto forte da parte dello Stato”. Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, chiede un intervento “straordinario e rapidissimo” del Governo per “contrastare la violenza dei gruppi di fuoco che circolano sul territorio”. Bordo avanza tre proposte concrete: istituzione della Direzione Distrettuale Antimafia a Foggia, incremento del numero di poliziotti e carabinieri destinati solo alle indagini sulla criminalità organizzata, completamento degli organici della Procura della Repubblica di Foggia. “La lotta alla criminalità organizzata si conduce con mezzi e uomini adeguati al livello della sfida lanciata contro lo Stato – afferma il deputato del PD – Sul Gargano, nonostante i brillanti risultati ottenuti da forze dell’ordine e magistratura, non si è ancora riusciti a sradicare la mala pianta della criminalità organizzata, che avvelena la società e l’economia e, in alcuni ambienti, è ritenuta superiore alle istituzioni democratiche. In passato abbiamo apprezzato le iniziative assunte per migliorare l’apparato per la sicurezza dei cittadini in Puglia, ma quanto sta accadendo a Manfredonia e nel resto del territorio garganico impone ulteriori e immediati sforzi da parte del Governo. Qualunque emergenza va affrontata con azioni straordinarie. Quando è in gioco la vita e la tranquillità dei cittadini e la serenità di una comunità vasta - conclude Bordo - bisogna essere ancora più rapidi e decisi”.