martedì 24 novembre 2009

Crisi agricoltura,600 milioni per il Fondo Solidarietà e tagli all’Iva per l’uva.Bordo presenta l’emendamento Capitanata, sottoscritto anche da Pepe

Stanziare 600 milioni nel prossimo triennio per finanziare il Fondo di Solidarietà nazionale per le calamità naturali e tagliare l’aliquota IVA dal 10 al 6% per l’uva da vino, parificando il regime fiscale a quello previsto per l’uva da tavola. Sono i due emendamenti alla Finanziaria 2010 presentati oggi dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, per “dare seguito concreto e operativo agli impegni assunti con il mondo agricolo di Capitanata”, da ultimo nell’assemblea pubblica svoltasi nel pomeriggio di ieri a Cerignola, nell’Aula consiliare di Palazzo di Città. Le due proposte “accolgono altrettante richieste formulate da tutte le organizzazioni di categoria e dalle migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori sull’orlo del fallimento” e arricchiscono il ‘pacchetto agricoltura’ presentato dai componenti del PD della Commissione Agricoltura della Camera e sottoscritto anche da Bordo. Il documento chiede al Governo di intervenire anche per: prorogare fino al 31 dicembre 2010 le agevolazioni nelle zone svantaggiate e di montagna; rifinanziare il Piano Irriguo Nazionale; attivare il credito di imposta per l'acquisto di macchinari e attrezzature agricole e per favorire l’internazionalizzazione. La premessa di “questa vera e propria manovra, tracciata dal PD – sottolinea Bordo – è che il Governo metta a disposizione dell’agricoltura anche i 700 milioni di fondi ordinari che negli ultimi due anni sono stati tagliati e si impegni ad adottare un piano straordinario di interventi per il superamento dei problemi strutturali del comparto, come hanno già fatto la Francia, la Germania e la Spagna”. Gli emendamenti sul Fondo di Solidarietà Nazionale e l’aliquota agevolata per l’uva da vino sono stati sottoscritti anche dall’on. Antonio Pepe, deputato del PdL e presidente della Provincia di Foggia. “La convergenza istituzionale su un tema così delicato per l’intera Capitanata è una prova di maturità politica di cui spero possano beneficiare le migliaia di agricoltori e braccianti la vita dei quali rischia di essere stravolta – conclude Michele Bordo – Ora attendiamo l’esito del dibattito parlamentare, fiduciosi che la mobilitazione unitaria convinca il Governo che è necessario ed urgente intervenire, anche per scongiurare il rischio che la nostra agricoltura diventi la meno sviluppata e produttiva d’Europa”.

lunedì 16 novembre 2009

Crisi agricoltura, Bordo (PD): “In Finanziaria un ‘emendamento Capitanata’;subito un Tavolo provinciale per coordinare le iniziative di sostegno”

“La crisi dell’agricoltura non ammette divisioni politiche e impone il sostegno unanime dei parlamentari alle proposte avanzate dalle organizzazioni professionali e dai sindacati di categoria, che è nostro dovere imporre all’attenzione del Governo in occasione della discussione della legge Finanziaria presentando e votando un ‘emendamento Capitanata’”. E’ la proposta lanciata da Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, a margine del Consiglio provinciale monotematico convocato per affrontare i temi posti dall’intero comparto con le proteste di piazza. “Gran parte delle richieste del mondo agricolo sono già contenute negli emendamenti alla Finanziaria proposti dal PD in Senato ed accolti in misura parzialissima dal Governo – continua Bordo – La Giunta regionale si appresta a varare misure straordinarie per alcuni settori specifici, come annunciato dall’assessore regionale Stefàno; infine, anche la Provincia di Foggia, opportunamente sollecitata dal gruppo del Partito Democratico, potrebbe assumere atti concreti in direzione del sostegno alle aziende in difficoltà. E’ bene che tutte queste attività e iniziative siano discusse, condivise e coordinate per raggiungere il migliore risultato possibile”. Di qui la proposta, lanciata all’Amministrazione provinciale, di attivare “un tavolo di confronto tecnico-politico che, nel breve volgere di qualche giorno, metta a punto i documenti che i parlamentari, i consiglieri regionali e quelli provinciali saranno unitariamente chiamati a presentare e sostenere nelle diverse sedi istituzionali. Mi pare sia questo il modo più serio e costruttivo di svolgere il nostro compito – conclude Michele Bordo – assicurando agli agricoltori della Capitanata un sostegno concreto e non solo la produzione di sterili documenti di solidarietà”.

venerdì 13 novembre 2009

“Scajola e Tremonti litigano e non trovano le risorse per lo sviluppo locale”. Interrogazione di Bordo per sbloccare Patti territoriali

“Mentre il ministero dello Sviluppo Economico litiga con quello dell’Economia e delle Finanze, i progetti industriali finanziati con i Patti territoriali e i Contratti d’Area non riescono a partire ed ai dipendenti dei soggetti gestori non si pagano gli stipendi”. Con l’obiettivo di sbloccare “centinaia di milioni in contributi” l’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione ai ministri Scajola e Tremonti. Nel documento si sottolinea come “l’elevata percentuale di revoche dei contributi concessi in prima istanza e di rimodulazioni degli investimenti vagliati positivamente ha reso disponibili ingenti somme per ulteriori programmi di investimento, per la cui attuazione sono state adottate proroghe dei termini di attuazione di Patti Territoriali e Contratti d’Area”. Il problema è stato provocato da “l’evoluzione normativa e burocratica connessa” alle proroghe stesse, che “ha determinato il rallentamento quando non il blocco dei programmi di investimento ed ha reso aleatorie le erogazioni relative al personale in servizio ed al funzionamento degli uffici dei Soggetti Responsabili”. “L’Assemblea dei soci dell’Associazione Nazionale Patti Territoriali e Contratti Area per lo Sviluppo Locale (ANPACA), riunitasi il 24 febbraio 2009, – scrive Michele Bordo – ha sollecitato l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per l’attivazione di tutti gli strumenti di immediata attuazione degli investimenti conseguenti alla ratifica di proroghe o resi possibili dal recupero dei fondi destinati a progetti non realizzati”. La risposta di questo dicastero è stata una sollecitazione al “Ministero dell’Economia e delle Finanze a riassegnare le risorse, facendo presente che ‘la mancata riassegnazione delle risorse sta determinando una situazione di stallo e rischia di compromettere il corretto utilizzo delle risorse già erogate’”. Quest’ultima richiesta “è rimasta inevasa – riprende Bordo – e mentre gli uffici giocano allo scaricabarile c’è gente che non prende lo stipendio anche da 10 mesi, programmi di sviluppo per centinaia di posti di lavoro sono bloccati e decine di impianti non possono entrare in produzione”. Ciò vale anche per “le tantissime aziende che hanno programmato ed effettuato investimenti a Manfredonia, grazie al Contratto d’Area, o nelle aree industriali e nelle zone agricole della Capitanata, grazie ai Patti territoriali”. L’interrogazione si conclude con la richiesta, indirizzata al Ministero dello Sviluppo Economico, di adottare misure adeguate a “garantire la più agevole disponibilità delle somme necessarie alla realizzazione dei programmi di investimento ammessi a godere dei contributi previsti da Patti Territoriali e Contratti d’Area”. “La perdurante crisi economica dovrebbe imporre il massimo sforzo del Governo in direzione del sostegno allo sviluppo – conclude Michele Bordo – Invece l’evidente inerzia sta provocando disoccupazione, cassa integrazione e licenziamenti; tanto poi ci sono i sindaci a gestire le tensioni sociali”.

mercoledì 11 novembre 2009

“Authority decisiva per la competitività del settore agroalimentare”. Emendamento di Michele Bordo al Ddl in discussione alla Camera

Assegnare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il termine massimo di 30 giorni per l’adozione del decreto attuativo con cui determinare organizzazione, funzionamento e amministrazione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare nella sua sede di Foggia. E’ il contenuto dell’emendamento presentato dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al disegno di legge “Disposizioni per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare” in discussione alla Camera. Rafforzare e qualificare la rete di controllo della qualità e della sicurezza dei prodotti agricoli e agroalimentari “è decisivo per meglio competere sui mercati internazionali, oltre che per tutelare i consumatori”; in più, sottolinea Bordo, “si porrebbe fine ad un’annosa e poco dignitosa contrapposizione, anche istituzionale, tra il Governo e l’intera Capitanata, che attende ormai da quasi 2 anni l’attivazione della sede dell’Authority”. “L’obiettivo è identico a quello perseguito con l’ordine del giorno da me presentato e approvato dalla maggioranza dei deputati a dicembre dello scorso anno – prosegue il deputato del PD – e mai reso operativo dal Governo, soprattutto per l’opposizione del ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, e della Lega Nord”. Dopo aver depositato l’emendamento, “ho correttamente informato il collega Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, della mia iniziativa, perché mi auguro che questa proposta trovi il sostegno convinto di tutti i rappresentanti della Capitanata e della Puglia a Montecitorio. Se ciò avvenisse – conclude Michele Bordo – si realizzerebbe una legittima aspirazione dei foggiani e noi tutti offriremmo una positiva prova di compattezza per la valorizzazione del nostro territorio”.

mercoledì 4 novembre 2009

“Con gli agenti arriveranno i fondi per mezzi e infrastrutture?”. Bordo chiede “una strategia di lungo termine e non risposte emergenziali”

“Rafforzare gli organici di carabinieri e polizia è una decisione più che opportuna, che il territorio sollecita da anni, ma il Governo non può pensare di continuare a muoversi in questo delicato settore sotto la spinta delle emergenze: il radicamento di pericolose e pervasive organizzazioni criminali in Capitanata è un dato ormai inconfutabile, da affrontare con una strategia ben più articolata di quella finora messa in campo”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Antimafia, all’annuncio dell’imminente arrivo di 200 uomini nel distretto giudiziario Bari-Foggia, giunto “per felice coincidenza, nel giorno in cui nel capoluogo dauno è stata compiuta un’importante operazione di polizia ai danni di due clan, ulteriormente valorizzata dalla collaborazione operativa tra le Procura locale e Direzione Distrettuale Antimafia”. “Il lavoro svolto sul territorio, con tanto impegno e sacrificio – continua Bordo – merita maggiore chiarezza e linearità da parte del Governo”. A partire dal reale contenuto dell’iniziativa del Ministero dell’Interno: “Aumentare gli organici va bene, ma sono stati stanziati anche i fondi per i mezzi e per le infrastrutture? Quali sono i criteri adottati per la distribuzione di queste forze sul territorio?”. Domande “più che legittime” considerate le criticità esistenti e più volte denunciate anche dai sindacati di Polizia: la metà delle auto in dotazione alla Questura è ferma in garage per mancanza di manutenzione, il commissariato di Cerignola è sempre sotto sfratto, le forze in campo per il controllo del territorio garganico sono insufficienti per la pericolosità dei clan che vi operano. “Tutti problemi che rendono ancora più apprezzabile il lavoro svolto sul campo – riprende il componente dell’Antimafia – ma che il Governo deve impegnarsi a risolvere con interventi strutturali e non emergenziali”. Allargando la visuale oltre l’orizzonte territoriale, “apprezzo e condivido” l’enfasi posta dal ministro Maroni sul tema della confisca e del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose, ma “la Commissione Antimafia ha appena terminato l’esame del rapporto Censis da cui emerge la difficoltà procedurale della confisca e dell’affidamento, tant’è che rimane davvero minima la percentuale di beni utilizzati rispetto a quelli sequestrati. E’ necessaria la revisione e la semplificazione della normativa – sollecita Bordo – altrimenti si perde il valore civico della normativa stessa”. L’urgenza della riforma di questo pezzo dell’ordinamento “potrebbe fornire a Governo e Parlamento l’occasione e l’opportunità per lavorare alla compilazione di un testo unico delle ormai numerosissime norme che si occupano di criminalità organizzata – è la proposta del deputato PD – con l’obiettivo di evitare contraddizioni normative e confusione di competenze”. Infine, “l’incremento delle forze dell’ordine per essere ulteriormente valorizzato deve essere accompagnato da misure di rafforzamento degli organici di magistrati e funzionari delle Procure e dei Tribunali, più volte e finora vanamente richiesto – conclude Michele Bordo – Sempre che l’obiettivo del Governo sia il miglioramento strutturale dell’apparato di sicurezza e non un intervento temporaneo ed emergenziale”.

sabato 31 ottobre 2009

Sisma Molise, Bordo (PD): “Una legge ordinaria per chiudere l’emergenza e interventi in favore dei Comuni per compensare i tributi non versati”

“Ora basta con i fondi e i provvedimenti straordinari: i cittadini e le Amministrazioni locali dei Comuni colpiti dal sisma del 2002 hanno diritto a venir fuori dall’emergenza sapendo su quali e quante risorse sono disponibili”. L’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, lancia l’ennesimo appello al Governo affinché accolga la proposta, avanzata dalla gran parte dei sindaci molisani e pugliesi, di “adottare una legge ordinaria dello Stato per disciplinare la ricostruzione e garantire un ordinato e razionale flusso finanziario”. Nel 7° anniversario del terremoto che colpì gravemente anche l’area del Preappennino settentrionale, Bordo esprime “convinta e doverosa solidarietà nei confronti di chi, dopo tanti anni, è ancora costretto all’esilio dall’impossibilità di ricostruire tetti e mura delle abitazioni crollate o danneggiate”. “Posso solo provare ad immaginare con quanta apprensione vivano l’ennesima, sfibrante e mortificante discussione che il Parlamento si appresta ad avviare” alla ricerca dei fondi necessari a proseguire programmi di ricostruzione “ben lungi dall’essere prossimi alla fine. E’ una mortificazione, un’umiliazione che il Governo non può continuare ad infliggere alla nostra gente”. Altrettanto gravi sono i problemi vissuti dalle piccole e piccolissime imprese, particolarmente quelle agricole, che, a parere dell’on. Bordo, “avrebbero bisogno di sostegni specifici per la ricostruzione di capannoni, stalle e quant’altro e per il rilancio della propria attività”. Infine “è ancora irrisolta l’annosa questione della crisi finanziaria vissuta dalle Amministrazioni comunali e provocata dalla sospensione del pagamento dei tributi locali, a partire dall’ICI, senza che lo Stato abbia provveduto alla copertura di queste somme”. “Ecco perché è necessaria una legge ordinaria – conclude Michele Bordo – Solo un intervento organico può consentire di avviare, realmente e concretamente, a conclusione un’emergenza altrimenti destinata a durare ancora molti anni”.

giovedì 8 ottobre 2009

“Renato Schifani si dimetta da Presidente del Senato se vuole scendere nell’agone politico”

“Il Presidente del Senato Schifani ha smesso i panni di uomo super partes per indossare quelli dell’esponente politico”. Lo dichiara in una nota Michele Bordo, deputato del PD. “Cosa vuole dire Schifani quando afferma che la maggioranza e l’opposizione sono decise dal popolo e che vie di fuga parallele non sono praticabili? Cosa vuole intendere – aggiunge Bordo - quando dichiara che opporsi alla maggioranza è innanzitutto compito dell’opposizione e che altri espedienti per aggirare il consenso popolare non sarebbero compresi dalla maggioranza dei cittadini”? “Vuole per caso dire – si domanda Bordo - che la decisione di ieri della Corte costituzionale sul Lodo Alfano è un espediente per sovvertire il voto popolare? Se questa fosse l’opinione del Presidente del Senato, che dovrebbe invece essere una figura di garanzia e rispettosa di tutte le istituzioni del nostro Paese, a partire dalla Suprema Corte, sarebbe assolutamente grave. Certo, nessuno può impedire a Schifani di farneticare e di entrare nell’agone politico. Sarebbe legittimo che lo facesse. Mi permetto solo di dire però – conclude Bordo – che, prima di farlo, dovrebbe rassegnare le dimissioni da Presidente del Senato.

venerdì 2 ottobre 2009

“Valorizzare il ruolo delle piccole comunità rispetto all’unità d’Italia”.Interrogazione di Michele Bordo al ministro per i Beni culturali

“Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia possono essere l’occasione per valorizzare, anche a livello locale, il contributo che piccole e piccolissime comunità hanno offerto al buon esito del complesso e tragico processo di unificazione”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando la presentazione, avvenuta ieri, di un’interrogazione al ministro per i Beni culturali per sollecitare attenzione al progetto elaborato dall’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano. Nelle file garibaldine, infatti, hanno militato 5 cittadini ascolani, 2 dei quali sono morti nella battaglia dell’Aspromonte tra i volontari guidati da Giuseppe Garibaldi e l’esercito regio. “L’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano, cogliendo appieno lo spirito dell’evento prossimo venturo ed operando con serietà e sentita partecipazione, ha inteso attivare iniziative culturali per celebrare degnamente la ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia – scrive Bordo nell’interrogazione – Ha predisposto un più ampio progetto culturale su questo fondamentale periodo storico, innanzitutto per coinvolgere le scuole cittadine per una approfondita riflessione storica, trasmesso all’Unità Tecnica di Missione senza ottenere alcun cenno di riscontro, fatta eccezione per una nota del Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, chiamato a presiedere il Comitato dei Garanti incaricato di verificare e monitorare il programma delle iniziative legate alle celebrazioni dell’Unità Nazionale”. Rivolgendosi al ministro per i Beni culturali, il deputato del Partito Democratico, chiede, innanzitutto, “se il Comitato Interministeriale e l’Unità Tecnica di Missione hanno esaminato il progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano e intendano inserirlo nel programma delle celebrazioni previste per il 150° anniversario dell’unità d’Italia”. Quindi, “se e quali iniziative intenda assumere il Governo per assicurare la compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identità ed unità nazionale in comunità, come quella di Ascoli Satriano, che hanno direttamente offerto il proprio contributo alla realizzazione dell’Unità d’Italia”. “E’ giusto e doveroso attivare iniziative e realizzare investimenti nelle città che hanno avuto un ruolo primario nel processo di unificazione – conclude Michele Bordo – ma è altrettanto doveroso, particolarmente al Sud, garantire la più ampia diffusione del messaggio di identità e unità del Paese attribuendo dignità nazionale anche agli eventi organizzati in comunità piccole come quella di Ascoli Satriano”.

giovedì 1 ottobre 2009

Emergenza giustizia, Bordo (PD): “Il Governo nega uomini e risorse, ma salva gli evasori e chi ricicla denaro sporco”

“La macchina giudiziaria del distretto Bari-Foggia è al collasso, come nella gran parte del Paese, e il Governo continua a negare risposte alle legittime richieste degli operatori, magistrati in testa; anzi, il ministro Brunetta preferisce innescare l’ennesima polemica istituzionale per nascondere ritardi e responsabilità”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione bicamerale antimafia, alla notizia che la Giunta distrettuale di Bari dell’Associazione Nazionale Magistrati ha sollecitato al ministro della Giustizia l’incremento degli organici dei magistrati professionali per i Tribunali di Bari e Foggia. “Mi auguro che l’ANM abbia maggiore fortuna di quanta ne ho avuta io – riprende Bordo – giacché sono inutilmente trascorsi 16 mesi dall’interrogazione con cui chiedevo al ministro Alfano di prendere atto e di intervenire per far fronte all’emergenza nelle Procure di Foggia e Lucera”. Per non dire delle proposte di legge sull’istituzione a Foggia di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari: “Quello in carica è il terzo Governo Berlusconi e non una volta si è riusciti ad incardinare il provvedimento in Commissione Giustizia. Ci eravamo riusciti nel corso dell’ultimo Governo Prodi, ma la conclusione anticipata della legislatura ha impedito di raggiungere l’obiettivo”. Con la chiusura della sanatoria per colf e badanti, inoltre, si preannuncia l’esplosione di un’altra emergenza nel settore dei Giudici di Pace: “Tocca a loro comminare la sanzione collegata al reato di immigrazione clandestina – spiega il deputato del PD – e, valutato il massiccio flusso migratorio verso la Puglia, è facile presumere che i Tribunali pugliesi saranno tra quelli di ‘frontiera’, aggravando ulteriormente i carichi di lavoro di giudici, cancellieri e quant’altri sono chiamati ad occuparsi di queste pratiche”. “Invece di continuare a spendere i soldi dei contribuenti per risarcire i danni provocati dalla lentezza della giustizia, il Governo farebbe bene ad investire quel denaro per incrementare gli organici, migliorare le infrastrutture e le dotazioni degli uffici, e razionalizzare le circoscrizioni giudiziarie; a maggior ragione nelle regioni del Sud dell’Italia. Questa dovrebbe essere la missione di un Governo che abbia davvero a cuore la soluzione di un problema di elevatissimo impatto sociale – conclude Michele Bordo – ma la priorità di Berlusconi, Alfano e Brunetta è delegittimare i magistrati ed il loro prezioso lavoro mentre salvano il portafogli di evasori e riciclatori di denaro sporco”.

martedì 15 settembre 2009

Alluvione Gargano: “Il Governo affianchi la Regione e il territorio nell’attività di sostegno delle imprese e di ricostruzione delle infrastrutture"

“L’eccezionale violenza dell’alluvione abbattutasi sul Gargano giustifica e rende più che opportuno un intervento diretto dello Stato a sostegno delle attività che la Regione Puglia, la Provincia di Foggia e i Comuni metteranno in campo per mitigare il danno subito dalle aziende agricole e ricostruire le infrastrutture danneggiate”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente ai ministri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e delle Infrastrutture e Trasporti. Esprimendo “cordoglio ai familiari dell’imprenditore agricolo travolto dall’acqua e vicinanza alle comunità di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo”, Bordo sottolinea come “proprio nel territorio sanmarchese, gli effetti del nubifragio avrebbero potuto essere ben più tragici se negli ultimi due anni non si fossero effettuati una serie di interventi di contenimento del dissesto idrogeologico. Interventi finanziati dal ministero dell’Ambiente, all’epoca del Governo Prodi, e dalla Regione Puglia, anche per il tramite della Provincia di Foggia. Come spesso accade, la sinergia istituzionale ha prodotto risultati a vantaggio del territorio che ora non si debbono vanificare, magari arroccandosi su questioni di competenza amministrativa. A maggior ragione in questa drammatica circostanza – conclude Michele Bordo – giacché gli eventi calamitosi hanno duramente colpito le aziende olivicole, una delle produzioni agroalimentari di maggiore pregio economico ed a più elevato impatto occupazionale”.

Costituito il comitato 'Foggia per Pierluigi Bersani'

E’ stato costituito il Comitato ‘Foggia per Bersani’ a sostegno della candidatura di Pierluigi Bersani e di Sergio Blasi rispettivamente alla segreteria nazionale e regionale del Partito Democratico. A coordinare le attività di questo organismo politico sarà Angelo Colangione. La riunione costituiva si è svolta nel pomeriggio di venerdì 11 settembre 2009, presso la sede dell’Unione comunale del capoluogo, e vi hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari foggiani, Michele Bordo e Colomba Mongiello, due assessori del capoluogo, Angelo Castelluccio e Pasquale Russo, il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Piemontese, i consiglieri comunali Pasquale Dell’Aquila e Michele Sisbarra e il responsabile provinciale dell’Organizzazione del PD, Gianluca Ruotolo. La missione del Comitato è “animare il dibattito, non solo all’interno del nostro partito, in vista delle diverse scadenze congressuali”, afferma Angelo Colangione. La prima è quella del congresso cittadino, in programma il 26 e 27 settembre, con la convocazione alle urne di circa 1.700 iscritti. Il voto servirà a quantificare la rappresentanza delle diverse mozioni in seno all’organismo che dovrà nominare i 52 delegati della Capitanata alla Convenzione regionale, in programma l’8 ottobre, e gli 11 per la Convenzione nazionale dell’11 ottobre. Sono questi, infatti, i primi atti dell’elezione dei segretari regionale e nazionale, che si concluderanno con le primarie del 25 ottobre. “E’ una lunga stagione congressuale quella che stiamo vivendo – riprende Colangione – che sarà altrettanto proficua se sapremo ritrovare le ragioni profonde e ideali del confronto e dell’azione politica. Al Partito Democratico guardano, continuano a guardare con grande attenzione tanti cittadini e soggetti sociali pronti a spendere energie ed a produrre idee. A loro dobbiamo offrire chiarezza di contenuti e di comportamenti, evitando di scadere nella grigia amministrazione degli equilibri di partito e di governo. L’ultima fase del processo costitutivo del Partito Democratico ci offre l’opportunità di avviare una riflessione profonda su noi stessi e sul nostro agire, che abbiamo il dovere di cogliere e condurre in porto con onestà e decisione. Senza avere paura di affrontare una discussione che potrà anche essere aspra – conclude il coordinatore del Comitato per Bersani – ma che deve avere come esito il rafforzamento dell’unità del partito, perché le ragioni che ci uniscono sono di gran lunga superiori a quelle sostenute da chi soffia sul fuoco della divisione, tanto a Foggia che a Bari”.

lunedì 31 agosto 2009

“Il PD non si farà intimidire da chi vuole inquinare il dibattito politico”. La solidarietà di Michele Bordo al vice sindaco di Manfredonia

“Se qualcuno pensa di inquinare e strumentalizzare, con questi gravissimi atti intimidatori, il libero e democratico dibattito in seno al PD di Manfredonia sulla scelta del prossimo candidato sindaco è fuori strada”. E’ la reazione di Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione bicamerale Antimafia, alla notizia dell’attentato incendiario subito dal vice sindaco manfredoniano, Franco La Torre, al quale “manifesto tutta la mia solidarietà”. Quanto accaduto la notte scorsa “non può essere sottovalutato”. “Ecco perché – continua Bordo – sollecito gli inquirenti a svolgere con rapidità ed efficacia ogni atto utile all’identificazione dei responsabili dell’azione violenta. Sono certo che il PD di Manfredonia – sottolinea il deputato del PD – emergerà ulteriormente rafforzato dal dibattito di queste settimane per l’individuazione del candidato sindaco. Il prossimo candidato sindaco – conclude Michele Bordo - sarà unitario, forte e capace di favorire, ancora una volta, la vittoria elettorale del nostro partito e di tutto il centrosinistra, così da garantire altri 5 anni di buon governo alla città di Manfredonia”.

mercoledì 29 luglio 2009

“I licenziamenti non risolveranno la crisi dell’IPZS”. Michele Bordo presenta un’interrogazione al ministro Tremonti

“La crisi dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato non si risolve licenziando oltre 400 dipendenti, più di 100 dei quali impiegati a Foggia. Serve un piano di rilancio industriale serio e concreto, capace di mettere a frutto i miliardi di euro versati nelle casse del gruppo dallo Stato, a partire dal Governo D’Alema, il cui impiego non è mai stato rendicontato”. Proprio la rendicontazione degli investimenti e dei risultati connessi è una delle richieste avanzate dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, nell’interrogazione rivolta al ministro dell’Economia e delle Finanze per “sollecitare l’attenzione dell’azionista unico dell’IPZS sul destino degli stabilimenti laziali e pugliesi”. Il piano straordinario per la mobilità messo a punto dall’a.d. Lamberto Gabrielli – “comunicato lo scorso 3 giugno alle Organizzazioni Sindacali ed alle autorità competenti delle Regioni Lazio e Puglia” – individua 408 esuberi, 107 dei quali tra i 373 operai e impiegati in servizio presso la Cartiera di Foggia. I tagli al personale, scrive Bordo, “sarebbero stati determinati tanto dalla crisi internazionale in atto, i cui effetti negativi hanno ridotto la produzione di carta e di targhe automobilistiche, quanto dall’approvazione di alcune norme da parte del Parlamento, in ordine alla semplificazione amministrativa ed alla minore produzione e circolazione di documenti cartacei”. A ciò si aggiungerebbero “ulteriori elementi di criticità, specificamente riguardanti lo stabilimento di Foggia: la scadenza, a dicembre 2011, della commessa con la società Lottomatica per la produzione della carta Giocolotto; la ipotizzata abolizione, a partire dal 2011, delle ricette mediche cartacee e l’introduzione delle prescrizioni farmaceutiche elettroniche mediante utilizzo della carta magnetica del Sistema Sanitario Nazionale; la personalizzazione delle targhe automobilistiche, prevista nel disegno di legge licenziato dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati”. “Il Governo ci deve dire se è a conoscenza del piano e se, in qualità di azionista unico, lo condivida – commenta Michele Bordo – Così come è dovere del ministero dell’Economia informare il Parlamento sulla corrispondenza tra gli esiti degli investimenti effettuati dall’IPZS e le indicazioni del Governo in ordine allo sviluppo industriale ed ai livelli occupazionali. Infine, vogliamo conoscere quale sia la strategia operativa per il rilancio del settore della stampa cartotecnica e della trasformazione della carta – conclude il deputato del Partito Democratico – perché fino ad oggi i dipendenti dell’IPZS e gli amministratori dei territori in cui sorgono gli impianti hanno solo sentito parlare di tagli al personale”.

lunedì 27 luglio 2009

“Il Ministero si attivi per la ripresa dei collegamenti Manfredonia-Tremiti”.L'on. Bordo annuncia un’interrogazione a tutela di cittadini e operatori

“Il ministero dei Trasporti deve impegnarsi affinché Tirrenia, o altra società ritenuta idonea, garantisca la ripresa immediata del collegamento marittimo tra Manfredonia, Vieste e le Isole Tremiti”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, raccogliendo l’allarme lanciato in sede locale dalle organizzazioni imprenditoriali e annunciando la presentazione di un’interrogazione il cui obiettivo è “tutelare i cittadini e i soggetti economici danneggiati dalla decisione della società Tirrenia di Navigazione S.p.A. di non attivare il servizio”. “Già lo scorso anno abbiamo dovuto subire l’unilaterale interruzione anticipata del servizio, che lasciò a terra centinaia di turisti con tutti i disservizi conseguenti – prosegue Michele Bordo – Questione che sollevai in sede parlamentare, raccogliendo solo l’indifferenza del ministro Matteoli. Mi auguro che il titolare del dicastero ai Trasporti abbia un po’ più di sensibilità di fronte alla notizia che, quest’anno, la Tirrenia non ha proprio attivato il collegamento tra il porto più importante della provincia di Foggia e le Isole Tremiti, che della stessa provincia sono parte integrante. Notizie di stampa attribuiscono il taglio alla perdurante crisi finanziaria e all’imminente privatizzazione della società a capitale interamente pubblico – conclude il deputato del PD – ma voglio sperare non vi sia alcun collegamento tra i due fatti, altrimenti si prefigurerebbe la premeditata volontà dei vertici societari e del ministero stesso di penalizzare un’area del Paese a vantaggio di altre”.

mercoledì 15 luglio 2009

A rischio credito d’imposta per chi ha investito in ricerca e sviluppo. Interrogazione di Bordo per denunciare le falle del sistema di prenotaziozione

“Le imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo rischiano di subire la beffa del mancato accesso ai fondi per il credito d’imposta a causa del malfunzionamento del server telematico dell’Agenzia delle Entrate”. E’ quanto paventa Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, sollecitando l’intervento del Ministero dell’Economia e delle Finanze con un’interrogazione in cui si chiede di “garantire par condicio alle imprese nell’accesso a tali benefici fiscali”. Il problema è stato denunciato da diverse aziende che, per ottenere i benefici relativi al 2007, hanno inutilmente tentato di attivare la procedura telematica esattamente alle ore 10 dello scorso 6 maggio, così come prescritto dal comma 2 dell’articolo 29 del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 (convertito dalla legge n.2 del 28 gennaio 2009). Ciò ha comportato la necessità di “procedere a successivi invii con conseguente ritardo nel protocollo di prenotazione”, scrive l’on. Bordo nell’interrogazione; ritardo che “potrebbe danneggiare l’azienda – spiega il deputato del PD – giacché l’esame e l’eventuale accoglimento delle domande è rigorosamente governato dal criterio cronologico: il più veloce ha maggiori probabilità di accedere al contributo”. Da questa premessa scaturisce innanzitutto la richiesta, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, di sapere “fino a che ora di invio i formulari di prenotazione del credito d’imposta sono stati accolti dall’Agenzia delle Entrate sulla base della copertura finanziaria”, e "quante aziende hanno ricevuto dall’Agenzia delle entrate il Nulla Osta alla fruizione del credito d’imposta”. Quindi la richiesta di “garantire par condicio alle imprese nell’accesso a tali benefici fiscali, considerata la manifesta inaccessibilità del server ministeriale al momento di avvio della procedura di prenotazione”. Se così non fosse, sottolinea l’on. Michele Bordo, “il Governo avrebbe messo in piedi un sistema di prenotazione che, nella sua attuazione, avrebbe leso le legittime aspettative di imprese che hanno investito nel settore chiave della Ricerca e dello Sviluppo, anche contando sui crediti d’imposta previsti dalle Finanziaria che il centrosinistra approvò nel 2007. L’eventuale carenza di imparzialità tecnico-procedurale – conclude il deputato del PD – potrebbe anche trasformare il credito d’imposta in un aiuto di Stato, che sarebbe inevitabilmente annullato dall’Unione Europea.

sabato 11 luglio 2009

“Costruire un partito organizzato e fondato sul protagonismo dei territori”. Prima riunione della ‘mozione Bersani’;Bordo coordinatore dell’iniziativa

“Vogliamo e dobbiamo costruire il partito dei territori, fondato sul protagonismo degli iscritti e dei dirigenti locali e sulla strutturazione di un’organizzazione capace di amplificare l’azione dei singoli”. Sono alcuni degli obiettivi indicati per il futuro del Partito Democratico in Capitanata da Michele Bordo, deputato del PD, coordinatore della ‘mozione Bersani’ a livello provinciale. Nel pomeriggio di ieri, presso la sede dell’Unione provinciale, si è svolta la prima riunione organizzativa di quanti tra rappresentanti istituzionali e dirigenti si riconoscono nel progetto politico di Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del PD. Alla mozione che sosterrà l’ex ministro hanno già manifestato la propria adesione “tutti i parlamentari e i consiglieri regionali, il capogruppo ed altri consiglieri provinciali, la maggioranza dei sindaci e dei segretari di circolo – ha affermato Bordo – tutte donne e uomini rappresentativi del territorio e che non possono considerarsi componenti di un apparato per il sol fatto di investire passione e tempo nell’attività politica. E’ sbagliato, profondamente sbagliato insistere con questa retorica che solo chi sta fuori, dal partito e dai gruppi dirigenti, è il nuovo”. Ciò di cui il Partito Democratico necessita, anche per interrompere la serie di sconfitte elettorali – “solo parzialmente mitigate da alcune importanti vittorie come quelle di Foggia e Bari” –, è la valorizzazione del ruolo dei circoli: “Luoghi in cui si svolge attività politica quotidianamente, con tanta passione e sorprendente capacità di elaborazione”. Obiettivo raggiungibile “integrando i gruppi dirigenti – ha sottolineato Bordo – con le capacità, la competenza e la rappresentatività di chi opera non solo nei centri più popolosi della Capitanata, in quella che solo apparentemente è la periferia della provincia”. Il profilo programmatico della ‘mozione Bersani’ in Capitanata sarà caratterizzato dal “recupero della centralità della questione meridionale, che non deve limitarsi alla sterile e petulante rivendicazione di risorse e non può essere mortificata dalla supposta esistenza di una ‘questione settentrionale’. Le differenza reali, non mediatiche, tra il nord e il sud del Paese sono più che mai evidenti ed impongono uno sforzo, innanzitutto al nostro partito, in direzione dei riequilibrio degli investimenti destinati all’offerta di servizi ed alla promozione dello sviluppo”. Anche per realizzare questo obiettivo “è indispensabile costruire una più chiara ed omogenea politica delle alleanze”. La prospettiva “è chiara ed evidente – ha scandito Michele Bordo – nessuno pensa alla riedizione del centrosinistra che fallì la prova di governo con Prodi; ma è altrettanto chiaro che l’autosufficienza e il bipartitismo sono modelli falliti. Ciò che appare come più produttivo e utile è attivare un serio e strutturato dialogo con l’area di centro e con la sinistra che ha già dimostrato di sapere affrontare la del governo. D’altronde, proprio in Puglia più che altrove, è seguendo questo percorso che si sono ottenuti importanti risultati elettorali nell’ultima tornata amministrativa”. La riunione di ieri, animata da un partecipato dibattito, è servita anche ad individuare forme e luoghi di promozione dell’adesione alla mozione. Come già avvenuto a livello centrale, anche in Capitanata sarà costituito il ‘Comitato per Bersani’, cui sarà assegnato il compito di attivare iniziative nei circoli, in occasione delle Feste Democratiche, tra i soggetti sociali organizzati “convinti come siamo – ha concluso Michele Bordo – che se Pierluigi Bersani diventasse il segretario nazionale del PD, il nostro partito verrebbe rafforzato al suo interno e reso maggiormente capace di recuperare ed ampliare il consenso dei cittadini”.

giovedì 25 giugno 2009

No al congresso basato sulla semplificazione "vecchio e nuovo". Sì al congresso sulla politica

“La leadership del Partito Democratico non si può giocare strumentalmente solo sulla semplificazione “vecchio e nuovo”, ma sulla politica”. Lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Partito democratico. “Affermare, pertanto, come ha fatto ieri Franceschini – continua Bordo - che si ricandida per impedire a chi stava di ritornare è un colpo basso che si ritorce innanzitutto contro di lui. “Franceschini – si chiede Bordo - non è lo stesso che faceva il vice di Veltroni e, prima ancora, il capogruppo alla Camera, il vice di Rutelli e il vice di Marini al PPI”? “Il rinnovamento della classe dirigente – prosegue Bordo - è argomento troppo serio. Lo dico perché ho 35 anni e coltivo seriamente la speranza che dal prossimo segretario arrivi un impegno esplicito a favore del ricambio generazionale. Il rinnovamento però è una cosa (lo si pratica con i fatti non con gli annunci), la demagogia e la propaganda un’altra”. “Sarebbe utile – conclude Bordo - tornare alla politica, al tipo di partito che si vuole costruire, alla sua identità, al suo progetto programmatico, evitando di trasformare il congresso in uno scontro su chi è più demagogo”.

martedì 23 giugno 2009

“La prospettiva del PD non è l’autosufficienza ma la costruzione di un nuovo centrosinistra”, lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Pd

“L’esito dei ballottaggi dimostra che la prospettiva del PD non è l’autosufficienza ma la costruzione di un nuovo centrosinistra”. Lo afferma l’On. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico. “La vocazione maggioritaria, che è stata una delle cause della sconfitta del centrosinistra alle amministrative dell’anno scorso, è alle nostre spalle – afferma Bordo - I ballottaggi di domenica, al contrario, ci consegnano un laboratorio politico, cioè un possibile nuovo centrosinistra, sul quale bisognerà lavorare per costruire una prospettiva politica”. “La prospettiva – continua Bordo - è la fine del bipartitismo forzato, anche per via del fallimento del referendum, e la creazione di una nuova alleanza di centrosinistra, con il PD, la sinistra di governo e l’UDC, che lavori anche ad un nuovo sistema elettorale alla tedesca”. “Casini – conclude Bordo - deve convincersi della strategicità di un’alleanza di governo con il PD; il PD deve convincersi che non c’è nessuna alternativa alla politica delle alleanze e che all’orizzonte non c’è un nuovo Ulivo ma una nuova coalizione di centrosinistra. D’altronde, il voto di domenica premia l’alleanza tra il PD e l’UDC, a dimostrazione del fatto che gli elettori dei due partiti hanno compreso l’operazione politica molto prima dei gruppi dirigenti”.

mercoledì 17 giugno 2009

“La Brambilla interprete di una deriva culturale e istituzionale pericolosa”. Michele Bordo chiede le dimissioni della ministra del Turismo

“Nessuno provi a trasformare il grave gesto del saluto fascista della Ministra Brambilla nella solita burletta: quel braccio teso interpreta una pericolosa ed inquinante deriva culturale e istituzionale”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione Affari Costituzionali, annunciando la presentazione di un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri. “La neo Ministra ha, innanzitutto, offeso l’Arma dei Carabinieri, mancando di rispetto a donne e uomini che rispettano con fedeltà e lealtà lo Stato italiano democratico e operano con impegno e sprezzo del pericolo al servizio della comunità – continua Bordo – Quindi ha mostrato quale sia la matrice culturale e politica profonda di gran parte dell’Esecutivo Berlusconi: un pericoloso mix di autoritarismo e populismo, perfettamente sintetizzato dal richiamo plateale della Brambilla alla retorica fascista. Contrariamente a quanto irresponsabilmente affermato dal ministro Maroni – conclude il deputato del PD – i rischi eversivi si annidano nel Governo stesso. Attendo le dimissioni della Brambilla e una condanna netta e chiara del gesto della Ministra da parte del presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi”.

mercoledì 13 maggio 2009

“Serve un fondo straordinario di 70 milioni per l’alluvione di aprile”. Bordo presentata una mozione firmata da tutti i deputati PD della Puglia

E’ stata firmata da tutti i deputati del Partito Democratico eletti in Puglia la mozione con cui l’on. Michele Bordo (PD) chiede al Governo di stanziare un fondo straordinario di 70 milioni di euro per far fronte all’emergenza provocata dall’alluvione di fine aprile. Nel dettaglio, sono quattro le richieste contenute nel documento presentato questa mattina: procedere con urgenza al riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone colpite dall’alluvione; stanziare un fondo straordinario di 50 milioni in favore delle aziende agricole danneggiate; assegnare alla Regione Puglia un fondo straordinario di 10 milioni di euro per interventi di ricostruzione e manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale e comunale dell’area alluvionata; stanziare un fondo straordinario di 10 milioni di euro per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua esondati. “E’ impossibile per la Regione Puglia, la Provincia di Foggia e, ancor meno, i Comuni del Preappennino affrontare con risorse ordinarie i danni provocati dall’alluvione e dall’esondazione del Fortore e di altri corsi d’acqua – commenta Michele Bordo – Ancor più considerando che le stesse zone già a marzo sono state colpite dalla calamità conseguente alle intense piogge. Proprio per evitare di impegnare risorse e mezzi esclusivamente per arginare gli effetti delle emergenze, abbiamo chiesto interventi straordinari di messa in sicurezza dei corsi d’acqua, da aggiungere a quelli già previsti e finanziati dalla Regione. E’ legittimo attendersi dal Governo una risposta all’altezza delle urgenze e delle necessità di cittadini e imprese. Ringrazio tutti i colleghi del Partito Democratico per la sottoscrizione della mozione – conclude Michele Bordo – testimonianza concreta della solidarietà di un’intera comunità politica e civica verso la Capitanata e la sua comunità”.

martedì 5 maggio 2009

“Bondi e la Prestigiacomo bloccano la Termoli-Lesina”. La risposta del ministro Matteoli all’interrogazione di Bordo

Sul raddoppio della linea ferroviaria tra Lesina e Termoli “il ministero dell’Ambiente non ha ancora espresso alcun parere, mentre il ministero dei Beni culturali ha espresso parere negativo”. Dunque, “è per responsabilità diretta dei ministri del PdL Sandro Bondi e Stefania Prestigiacomo che la realizzazione di questa opera è ancora bloccata a 5 anni dalla presentazione del progetto”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando la risposta del ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, all’interrogazione presentata lo scorso 22 gennaio. La strategicità del raddoppio della tratta ferroviaria al confine tra Puglia e Molise è tornata d’attualità a seguito delle interruzioni del traffico provocata dall’esondazione del fiume Fortore. Stando all’Ufficio Legislativo del ministero delle Infrastrutture, l’opera si sviluppa per circa 35 chilometri e comprende la realizzazione della nuova stazione di Chieuti. Complessivamente, l’investimento stimato è di 189 milioni, da attuare entro il 2015. “Rispettare questo programma sarà molto difficile, se non impossibile, considerate le difficoltà già emerse in sede ministeriale – afferma Michele Bordo – la strozzatura della linea Adriatica, dunque, continuerà a gravare per molti anni ancora sulla mobilità delle persone e delle merci, impedendo alla Capitanata ed alla Puglia di disporre di collegamenti ferroviari adeguati alle esigenze di un territorio alle prese con la pianificazione strategica della propria rete infrastrutturale”.

martedì 28 aprile 2009

Authority alimentare, Bordo: “Il Governo tradisce Foggia e quanti ricercano e producono eccellenza nell’agroalimentare”

“Sono trascorsi oltre 120 giorni dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegnava il Governo ad attivare l’Authority alimentare entro un mese e ancora attendiamo una decisione operativa sull’attuazione della legge che istituisce la sede dell’Agenzia a Foggia”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del PD, e primo firmatario dell’OdG approvato in Aula il 18 dicembre dello scorso anno, “con il sostegno di tanti parlamentari del PdL e dell’UdC e nonostante il parere contrario del ministro” per le Politiche agricole, Luca Zaia. Per sollecitare il rispetto della volontà della Camera e “sbloccare un’avvilente querelle politica e istituzionale, determinata e alimentata dall’antimeridionalismo leghista”, l’on. Bordo inviò, il 20 gennaio, una lettera al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, e al presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini. “Non ho ricevuto alcuna risposta da entrambi, né vi sono atti formali da cui evincere la volontà del Governo di procedere all’attivazione dell’Authority a ormai due anni dalla sua istituzione”. Di qui la decisione di interpellare, questa volta direttamente, il presidente della Camera, “al quale va dato atto e merito di avere, in più occasioni, difeso e valorizzato il ruolo del Parlamento”. In occasione dell’inaugurazione della 60° edizione della foggiana Fiera Internazionale dell’Agricoltura, “spero con viva sincerità che il sottosegretario all’Agricoltura, Antonio Buonfiglio, possa finalmente dare al territorio la notizia dell’adozione del decreto di attuazione – conclude Michele Bordo – che avrebbe anche il senso della piena legittimazione istituzionale per quanti sono localmente impegnati a ricercare e produrre eccellenza in agricoltura e nell’agroindustria”.

Bordo si appella a Bondi per la tutela del ponte romano di Palino e rilancia la proposta di legge per il Parco Archeologico della Daunia

“Il Governo intervenga per scongiurare il crollo del ponte romano situato nel territorio di Sant’Agata di Puglia e salvare un pezzo unico del nostro patrimonio archeologico”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, si appella al ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, utilizzando lo strumento istituzionale dell’interrogazione parlamentare per attirare l’attenzione del Ministero su questo prezioso manufatto. A causa delle abbondanti piogge invernali, infatti, si sono ulteriormente aggravati i danni provocati, nel 2005, da una frana; “al punto da compromettere l’equilibrio statico di questa maestosa testimonianza delle antiche fortune della nostra terra”, scrive Bordo. “Oltre ad ottenere un intervento urgente per la tutela del ponte romano di Palino – aggiunge il deputato del Partito Democratico – l’interrogazione è anche una sollecitazione a destinare maggiore attenzione e risorse al bacino archeologico della Daunia, tra i più ricchi e meno conosciuti d’Italia”. Per ottenere questo scopo, proprio l’on. Bordo ha ripresentato in questa legislatura la proposta di legge per l’istituzione del Parco Archeologico e Culturale della Daunia: “E’ trascorso poco meno di un anno dalla presentazione del testo e la commissione Cultura non ha ancora avviato la discussione. Mi auguro – conclude il deputato del PD – che ci sia un’accelerazione dell’iter, anche contando sulla collaborazione dei deputati foggiani e pugliesi, con i quali sarei ben lieto di condividere questo impegno per il nostro territorio”.

giovedì 26 marzo 2009

“Il servizio militare non può provocare discriminazioni sul luogo di lavoro”. Michele Bordo presenta un’interrogazione al ministro Gelmini

“Evitare un’arbitraria ed anticostituzionale discriminazione in danno dei cittadini che hanno prestato il servizio militare di leva e i servizi sostitutivi assimilati in data antecedente all’avvio del rapporto d’impiego”. E’ l’obiettivo dell’interrogazione presentata da Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca con cui si chiede l’adeguamento del Regolamento per il conferimento delle supplenze al personale docente ed educativo ad una recente sentenza del Tar del Lazio. La vertenza interessa, innanzitutto, la compilazione delle graduatorie per l’insegnamento nella scuola pubblica, atteso che “i giudici amministrativi, a seguito del ricorso avanzato da alcuni insegnanti – afferma il deputato del PD - hanno sentenziato che il periodo della leva o del servizio civile deve essere valutato come titolo di servizio, a prescindere dal fatto che sia stato svolto dopo l’assunzione. Una sentenza che, peraltro, ribadisce quanto previsto da leggi, regolamenti, circolari, atti parlamentari e pronunce della Cassazione e del Consiglio di Stato che, tutte insieme, fanno emergere con chiarezza il principio in base al quale lo svolgimento del servizio di leva non può e non deve costituire pregiudizio a fini occupazionali. L’intervento del ministro è necessario ed urgente – conclude Michele Bordo – per evitare discriminazioni ora che si avvia la composizione delle graduatorie per l’anno scolastico 2009-2010, e scongiurare il rischio di aggiungere un ulteriore problema alla già lunga lista di disagi e difficoltà generate dalla pseudo riforma Gelmini”.

mercoledì 25 marzo 2009

Piano dei Limiti, Bordo (PD) “Piano dei Limiti essenziale per la competitività delle aziende agricole e agroalimentari della Capitanata”

“Ora che le dighe della Puglia e della Basilicata sono fin troppo piene è il momento di avviare il cantiere per la realizzazione dell’invaso di Piano dei Limiti: un’opera finanziata ormai da 5 anni e supportata dal consenso sociale delle comunità interessate”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ha depositato un’interrogazione, ai ministri per le Infrastrutture e per le Politiche agricole, per sollecitare la sottoscrizione degli accordi interistituzionali necessari per definire il percorso di realizzazione dell’opera e le compensazioni a vantaggio delle popolazioni i cui territori saranno interessati dall’intervento. “Ai ministeri coinvolti, non ultimo quello degli Affari regionali, sfugge un dato importante: i Comuni che saranno più penalizzati in termini di cessione di quote del territorio sono quelli della Capitanata – sottolinea Bordo – dunque accordi di programma e intese che interessano questa opera andavano, innanzitutto, sottoscritte con la Regione Puglia, in rappresentanza di queste comunità, e non con la Regione Molise, com’è stato fatto anche attribuendo a questo Ente una sorta di supremazia istituzionale. Evidentemente, anche la Provincia di Foggia non ha saputo svolgere appieno il proprio ruolo o le sue istanze non sono state tenute in alcun conto in sede ministeriale”. La diga di Piano dei Limiti, continua il deputato del PD, “è fondamentale per migliorare la competitività del nostro sistema agricolo e agroalimentare, essenziale per fronteggiare l’aggressività dei Paesi produttori dell’area mediterranea e tutelare il valore aggiunto connesso alla tipicità e alla qualità delle nostre migliori produzioni”. Così come, “la sua costruzione garantisce una più frequente manutenzione dell’invaso di Occhito e una maggiore salubrità dell’acqua destinata a fini potabili”. “La mancata sottoscrizione dell’accordo è l’ennesimo atto di dolosa distrazione nei confronti della Capitanata e della Puglia – conclude Michele Bordo – a cui bisogna porre urgente rimedio per scongiurare l’incancrenirsi della crisi del settore primario della nostra economia e rilanciare seriamente l’attività del comparto edile”.

martedì 17 marzo 2009

“Illogico definanziare un’opera pronta per essere cantierizzata”. Bordo critica il taglio dei fondi per l’ammodernamento della ss 89

“Con la crisi economica in atto il Governo si permette il lusso di tagliare i fondi ad un’opera ormai prossima alla cantierizzazione, indispensabile per elevare la sicurezza degli automobilisti e sostenere lo sviluppo del turismo in Capitanata”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commenta così il mancato finanziamento dei lavori di messa in sicurezza della 89, nel tratto compreso tra Amendola e Manfredonia, peraltro “ampiamente ipotizzato all’indomani del salasso finanziario imposto all’Anas per far quadrare i conti di una manovra finanziaria poco attenta alle esigenze delle regioni meridionali”. Il Governo Prodi inserì il progetto nell’elenco delle priorità da realizzare in Puglia nel periodo 2007-2013, assegnando un finanziamento di 44 milioni di euro, anche in attuazione del programma ANAS 2007-2011, previsto dalla legge Finanziaria 2007. Tant’è che il 17 ottobre 2007 ci fu la pubblicazione dell’avviso con cui il Compartimento della viabilità per la Puglia formalizzava l’attivazione delle procedure per la cantierizzazione dei lavori nel tratto che collega l’aeroporto di Amendola alla tangenziale di Manfredonia. “L’opera in questione ha tutte le caratteristiche ed i requisiti di un investimento anticiclico a breve termine – riprende Michele Bordo – che è quanto chiedono le imprese, in particolare quelle meridionali, per rimettere in moto la macchina produttiva e bloccare l’emorragia di posti di lavoro. L’atteggiamento del Governo Berlusconi appare sempre più illogico e controproducente – conclude il deputato del Partito Democratico – ed a pagarne le conseguenze saranno i milioni di viaggiatori che annualmente percorrono quel tratto della statale 89: una strada su cui si verificano mediamente, all’anno, 50 incidenti con feriti o vittime”.

venerdì 13 marzo 2009

“Gli universitari foggiani rischiano di rimanere fuori dal mercato europeo”. Bordo presenta un’interrogazione sul Programma Leonardo Da Vinci

Estendere al Programma Leonardo Da Vinci le agevolazioni fiscali previste per altri contributi, comunitari e non, destinati alla formazione post-laurea. E’ la richiesta con cui si chiude l’interrogazione dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, presentata facendo leva sul caso specifico che interessa l’Università degli Studi di Foggia. Per l’anno accademico 2008-2009, l’Ateneo foggiano, capofila di 17 Università italiane, “ha ottenuto il finanziamento del progetto ‘Unientogether’ - per un totale di 1.365.900 euro e 400 borse di mobilità - finalizzato alla promozione della mobilità transnazionale di laureati disponibili sul mercato del lavoro”. Tali borse sono soggette alla tassazione Irpef (25%) e Irap (8,5%): quest’ultima è a totale carico dell’Ente beneficiario del finanziamento. Dunque, sintetizza Michele Bordo, “l’Università di Foggia dovrà versare nelle casse dello Stato circa 100.000 euro, attingendo a fondi propri e non a quelli comunitari”. Eppure, sottolinea il deputato del PD, “analogo prelievo Irap non è previsto per il programma settoriale Erasmus (che rientra nel Programma per l’Apprendimento Permanente al pari del Leonardo Da Vinci), per gli assegni e i dottorati di ricerca e altri tipi di contributi di formazione post-laurea. Gli effetti negativi della mancata equità fiscale sono almeno due: disincentivare l’accesso al Leonardo Da Vinci, dunque alla formazione vocata all’internazionalizzazione delle competenze; introdurre surrettiziamente un altro peso sulle spalle dei già deboli bilanci degli Atenei italiani. L’intervento del ministro è doveroso – conclude Michele Bordo – per scongiurare il rischio che gli studenti, a partire da quelli foggiani, siano penalizzati nel confronto con i colleghi europei”.

giovedì 12 febbraio 2009

“Dichiarato lo stato di emergenza per Lesina, ma il Governo non ha soldi”. Il sottosegretario Bertolaso risponde all’interrogazione di Michele Bordo

“Il dissesto idrogeologico del sottosuolo di Lesina Marina ha provocato un’emergenza di rilevanza nazionale; ma il Governo non ha soldi da investire per scongiurare il crollo delle case e il fallimento della prossima stagione turistica”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo alla risposta del sottosegretario alla Protezione Civile, Guido Bertolaso, all’interrogazione presentata a fine gennaio dal deputato del PD. Il rappresentante del Governo, infatti, ha sostenuto che, lo scorso 31 ottobre, “il Consiglio dei Ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2009”; “rappresentando, tuttavia, alla Regione la necessità di attingere al proprio bilancio per il reperimento delle risorse finanziarie occorrenti per il superamento della situazione emergenziale, attesa l’insufficienza di disponibilità del Fondo della protezione civile, anche per effetto dei recenti tagli apportati dalla legge Finanziaria 2009”. Dunque, commenta Bordo, “la Regione Puglia, dopo aver già stanziato 400.000 euro per le indagini geognostiche, dovrebbe farsi carico di un onere calcolato sommariamente in 50 milioni di euro, ossia circa la metà dell’intera posta di bilancio disponibile per attività di protezione civile”. “La grave vicenda di Lesina Marina è l’ennesimo esempio della insana interpretazione che il Governo adotta del principio di sussidiarietà amministrativa e finanziaria: scaricare su Regioni e Comuni il costo sociale dei tagli di bilancio fatti per far quadrare i conti dello Stato. A pagarne le conseguenze sono e saranno esclusivamente i cittadini – conclude Michele Bordo – ai quali è negato ogni sostegno anche di fronte alle emergenze provocate dalla natura”.

sabato 7 febbraio 2009

“A Lucera serve una riflessione più ampia sulla sicurezza e la legalità”. Michele Bordo esprime la propria solidarietà ad Ennio Festa e alla Cgil

“Le reiterate minacce e gli atti intimidatori subiti dai rappresentanti delle istituzioni e del sindacato lucerini sono la drammatica spia di un fenomeno che andrebbe meglio e più approfonditamente indagato ed analizzato dalla politica, oltre che dagli organismi dello Stato deputati a garantire la sicurezza della comunità lucerina”. Lo afferma l’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, componente della Commissione bicamerale Antimafia, esprimendo “solidarietà personale ed istituzionale ad Ennio Festa ed alla Cgil per l’ennesima intimidazione tentata nei suoi confronti”. “Sono più che disponibile a partecipare, insieme all’intero Partito Democratico lucerino, ad una riflessione politica – afferma Bordo – da cui trarre spunti per iniziative, anche parlamentari, di supporto all’individuazione della matrice sociale di questi gesti. Più che utile, anche a questo scopo, è l’ipotesi di costituzione di un Osservatorio per la legalità e la sicurezza, avanzata dal Pd di Lucera – conclude il deputato – per la cui operatività metto a disposizione, fin da ora, tutto il mio sostegno istituzionale”.

giovedì 5 febbraio 2009

“Porto di Manfredonia a rischio se passa il ddl Matteoli”. Bordo annuncia una proposta di legge per garantire fondi ai piccoli scali

“Il porto Alti fondali di Manfredonia rimarrà senza risorse finanziarie se la riforma della portualità passasse così come è stata disegnata dal ministro Matteoli”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, alle anticipazioni di stampa sul disegno di legge del Governo per la riforma della legge sui porti, predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e prossimo ad essere esaminato dall’Esecutivo. Il nodo è la ripartizione dei fondi. “Al positivo incremento del finanziamento complessivo dirottato dallo Stato verso i porti – afferma Bordo – fa da contraltare la scelta di ancorare la ripartizione al gettito derivante dall’IVA e dalle accise riscosse sulle importazioni. Applicando questo criterio, lo scalo di Manfredonia e tutti gli altri piccoli scali rimarrebbero senza risorse; dunque non potrebbero effettuare gli investimenti necessari a sviluppare la propria attività”. Di qui l’annuncio di “una proposta di legge che tuteli l’operatività delle strutture medio-piccole”. L’obiettivo è individuare un sistema di finanziamento alternativo e “ispirato a criteri di solidarietà, che favorisca il complessivo ed effettivo riordino della portualità – spiega il deputato del PD – ponendo concretamente le basi per la costruzione di una vera e propria rete tra scali e territori”. “La capacità operativa del porto alti fondali di Manfredonia è strategica per l’intero assetto infrastrutturale e produttivo della Capitanata – conclude Michele Bordo –dunque, è auspicabile un impegno corale delle istituzioni territoriali in direzione della sua tutela e valorizzazione”.

mercoledì 4 febbraio 2009

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/02217. INTERVENTO DEL GOVERNO PER ATTIVARE LE MISURE DI SOSTEGNO AL REDDITO DEI LAVORATORI DEL COMPARTO AGRICOLO

BORDO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: il territorio della provincia di Foggia è stato colpito da fenomeni meteorologici, piogge intense e nevicate abbondanti, che hanno provocato diffusi e gravi danni alle coltivazioni agricole e alla rete viaria; in particolare, i comuni costieri di Manfredonia, Margherita di Savoia e Zapponeta hanno subito il duplice e dannoso effetto delle mareggiate e dell'esondazione di alcuni fiumi e torrenti, che hanno provocato l'allagamento dei campi coltivati su un fronte lungo circa 30 chilometri; l'evento calamitoso ha colpito un'area particolarmente vocata per la produzione di ortofrutta, dunque di coltivazioni ad elevato valore aggiunto commerciale, per la cui coltivazione sono impiegati migliaia di lavoratori agricoli; le aziende agricole danneggiate rischiano il fallimento a causa dell'impossibilità di far fronte alle rate in scadenza dei prestiti agrari; a causa di tali eventi, la Giunta della provincia di Foggia ha formalmente avanzato alla Regione Puglia la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale -: quali iniziative intenda assumere il Governo per: a) favorire il celere riconoscimento dello stato di calamità naturale a sostegno delle aziende agricole del territorio della provincia di Foggia; b) promuovere un'intesa con i principali istituti di credito per il rinnovo dei prestiti agrari contratti dalle aziende colpite dagli eventi calamitosi; c) attivare misure di sostegno al reddito dei lavoratori del comparto agricolo iscritti negli elenchi anagrafici dei Centri territoriali per l'impiego della provincia di Foggia e residenti nei comuni colpiti dagli eventi calamitosi.(4-02217)

giovedì 29 gennaio 2009

“La pioggia rischia di far sprofondare le aziende agricole nei debiti”. L’on. Bordo annuncia un’interrogazione al Ministro per le Politiche Agricole

“A causa delle piogge intense che si sono abbattute sulla Capitanata centinaia di aziende agricole rischiano il fallimento, perché non possono far fronte ai prestiti contratti anche per produrre l’ortofrutta che ora marcisce sotto l’acqua. E’ indispensabile che il sistema locale del credito sia al fianco di questi piccoli imprenditori”. C’è anche questa motivazione alla base dell’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali annunciata dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, a sostegno del riconoscimento dello stato di emergenza provocato da una vera e propria calamità naturale. L’area più colpita è quella degli arenili costieri di Manfredonia, Margherita di Savoia e Zapponeta: “un fronte di circa 30 chilometri di terreno fertile, in gran parte destinato alla produzione di ortofrutta pregiata che garantisce un elevato valore aggiunto commerciale e impiega migliaia di braccianti”. Nell’interrogazione, Michele Bordo chiede di conoscere dal ministro Luca Zaia quali azioni intenda intraprendere per: favorire il celere riconoscimento dello stato di calamità naturale a sostegno delle aziende agricole del territorio della provincia di Foggia; promuovere un’intesa con i principali istituti di credito per il rinnovo dei prestiti agrari contratti dalle aziende colpite dagli eventi calamitosi; attivare misure di sostegno al reddito dei lavoratori del comparto agricolo iscritti negli elenchi anagrafici dei Centri territoriali per l’impiego della Provincia di Foggia e residenti nei Comuni colpiti dagli eventi calamitosi. “Un intero comparto economico è sprofondato in una grave crisi – conclude il deputato del PD – alla cui soluzione debbono solidalmente concorrere lo Stato, la Regione e la Provincia di Foggia per evitare che sui Comuni si scarichi una tensione insopportabile e difficilmente gestibile”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE - 5/00917. PROVVEDIMENTI URGENTI PER LA GESTIONE DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO

BORDO e MASTROMAURO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: in data 26 febbraio 2008 il Ministro pro tempore, viste le comunicazioni della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero, che evidenziavano il perdurare dell'assenza di indirizzo e di programmazione dell'Ente Parco nazionale del Gargano e la conclamata incapacità di gestione dello stesso, procedeva al commissariamento dell'Ente Parco; tali problematicità gestionali dell'ente, evidenziate dalla direzione competente, sono tutte contenute nella Relazione (S.I. 5889) trasmessa al Ministero dell'ambiente dall'Ispettorato Generale di Finanza - Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica - del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato a seguito di irregolarità accertate nella verifica amministrativo-contabile eseguita presso l'Ente Parco nazionale del Gargano; gli elevati profili problematici e di criticità (amministrativo-contabile gestionale, di indirizzo e di programmazione) dell'Ente Parco, constatati, rilevati e contenuti nella Relazione dei Servizi Ispettivi della Ragioneria centrale dello Stato, e che hanno portato al commissariamento dell'Ente, sono, ad esempio: l'assenza del piano del parco, il mancato esperimento delle procedure di gara ad evidenza pubblica, le procedure selettive per incarichi di consulenza a professionisti, eccetera; tali criticità sono tuttora presenti e lontane dall'essere risolte; il Tar di Bari, con sentenza n. 996 del 22 aprile 2208, mai notificata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha annullato il decreto di commissariamento; l'Avvocatura Distrettuale di Bari e gli uffici competenti del Ministero consigliano di appellare la sentenza al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione degli effetti prodotti; il ministero ha rinunciato all'appello, rendendo, così, valide le controverse motivazioni della sentenza e creando un pericoloso precedente che può incidere sulla corretta funzionalità e gestione dei parchi nazionali; l'Ente Parco, dal 23 aprile 2008 al 28 agosto 2008, è rimasto privo degli organi di indirizzo, essendo nel frattempo decaduto il consiglio direttivo, e il presidente, reinsediato per effetto della sentenza del Tar di Puglia del 22 aprile 2008, ha ripreso le sue funzioni in data 29 Agosto 2008; il direttore dell'Ente, cui spetta la gestione, è stato assente per tutto il periodo del commissariamento e fino al mese di agosto, salvo sporadiche apparizioni; lo stesso Ente Parco, così come più volte segnalato dai sindaci della Comunità del Parco, soffre dei ritardi e della cronica incapacità gestionale della direzione; l'organo di indirizzo del Parco e il presidente, nonostante la verifica amministrativo-contabile eseguita presso l'Ente dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica nell'ottobre del 2006, le continue segnalazioni dei sindaci della Comunità del parco le contestazioni dei sindacati dei lavoratori del parco, non hanno mai inteso prendere iniziative adeguate atte a rimuovere gli ostacoli, assicurando in questo modo una corretta gestione amministrativa dell'Ente; ad oggi la stessa direzione dell'Ente, nonostante i numerosi solleciti della competente direzione del Ministero, non ha ancora provveduto a fornire utili e adeguate spiegazioni su tutte le contestazioni e criticità contabili e amministrative accertate; da notizie riportate dalla stampa locale, il direttore dell'Ente nell'estate del 2007, disapplicando i principi di concorrenza, trasparenza e pubblicità richiesti dalla legge ha affidato l'incarico per lo svolgimento di una manifestazione alle Tremiti ad una Cooperativa di cui il coniuge risulta essere vicepresidente; il presidente del Parco, reinsediato a capo dell'Ente Parco, pur conoscendo tale fatto, non ha inteso prendere opportuni provvedimenti; l'organo di indirizzo politico del Ministero, dalla pubblicazione della sentenza del Tar di Bari ad oggi, è stato completamente assente da un così grave problema, contravvenendo ai principi ispiratori della legge quadro sulle aree protette, che prevede che sia lo stesso Ministero a vigilare e a controllare i parchi; il Ministero, con nota del 29 luglio 2008, ha avviato le procedure per la richiesta delle designazioni per la ricostituzione del Consiglio Direttivo dell'Ente; la Comunità del Parco del Gargano ha da tempo inviato al Ministero il proprio atto deliberativo con cui ha designato, a norma di legge, i suoi cinque componenti; sono scaduti abbondantemente i tempi previsti dall'articolo 9 commi 4 e 5 della legge n. 394 del 1991 e non si è ancora provveduto a nominare il nuovo Consiglio Direttivo dell'Ente; da voci e notizie provenienti dal territorio del parco, contrariamente a quanto previsto dall'articolo 9 comma 3 della legge n. 394 del 1991, il Ministro si appresta a chiedere formale intesa al presidente della Regione Puglia per la conferma per ulteriori cinque anni del reinsediato presidente dell'Ente Parco, che altrimenti concluderebbe il suo mandato il 14 giugno 2009 -: quali siano i motivi della rinuncia, da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al ricorso in appello avverso la sentenza del Tar di Bari n. 996 del 22 aprile 2208; come il Governo abbia giudicato le motivazioni contenute nella relazione dei Servizi Ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato che hanno portato al necessario commissariamento dell'Ente Parco Nazionale del Gargano; quali siano le ragioni per le quali il Governo non ha ritenuto opportuno mantenere il commissariamento; se il Governo ritenga, in osservanza delle disposizioni di legge e visto il permanere del caos gestionale e amministrativo dell'ente, di procedere con urgenza alla nomina dei 12 componenti del nuovo Consiglio Direttivo e/o comunque alla nomina della maggioranza dei suoi componenti; se il Governo abbia chiesto o intenda chiedere, e per quali motivi formali, al presidente della Regione Puglia la conferma per ulteriori cinque anni del reinsediato presidente dell'Ente Parco; se il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, quale organo vigilante e di controllo sull'attività degli Enti di gestione dei parchi nazionali, conoscendo i fatti esposti in premessa, adottato atti conseguenti e provvedimenti di autotutela per assicurare il rispetto della normativa vigente; se il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, a fronte di un'evidente situazione di conclamate incapacità gestionali dell'Ente Parco, già accertata dai Servizi Ispettivi della Ragioneria Centrale dello Stato, e del rischio di ulteriori eventuali irregolarità amministrative non intenda avviare una completa verifica, circa il rispetto della normativa, di tutti gli atti amministrativi e gestionali dell'Ente Parco nazionale del Gargano finora prodotti, adottando, se necessario, provvedimenti di autotutela; se risponde al vero quanto riportato dalla stampa locale circa l'affidamento di incarico alla cooperativa del coniuge del direttore; quali iniziative e provvedimenti urgenti il Governo intenda assumere, a fronte delle richiamate violazioni normative, nei confronti del direttore del Parco, disponendo della facoltà di nomina e revoca da tale incarico; se il Governo non ritenga opportuno comunicare alla procura della Corte dei conti, visto lo stato della gestione amministrativa dell'Ente, già segnalata dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica; quali iniziative e provvedimenti urgenti il Governo intenda assumere per ripristinare l'immediata funzionalità di indirizzo programmatico e gestionale dell'Ente Parco Nazionale del Gargano. (5-00917)

mercoledì 28 gennaio 2009

“Lo Stato intervenga per contenere il dissesto e prevenire una tragedia”. L’on. Bordo presenta un’interrogazione sulla situazione di Lesina Marina

“Il dissesto idrogeologico che colpisce la località balneare Lesina Marina è un evento davvero eccezionale e non può essere affrontato con gli ordinari mezzi, tecnologici e finanziari, impiegati dalla Regione Puglia in casi meno complessi di questo. L’intervento diretto dello Stato non solo è giustificato, ma è doveroso”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando la presentazione, questa mattina, di un’interrogazione urgente con cui sollecita il Governo a procedere celermente con la dichiarazione dello stato di calamità e lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie a contenere gli effetti dell’erosione del sottosuolo ed a prevenire la formazione di altre voragini. “I risultati del monitoraggio attuato dal comitato tecnico regionale sono inquietanti – prosegue Bordo – e davvero rischiano di avere ripercussioni negative sull’economia turistica, quindi su quella agricola, agroalimentare e artigianale, della zona. Né si può chiedere alla Regione di impegnarsi pressoché esclusivamente per Lesina Marina. Mi auguro che il capo del Dipartimento della Protezione Civile ed il ministero dell’Ambiente sappiano valutare con attenzione quanto sta accadendo sotto le case di questa frequentata località balneare – conclude il deputato del Partito Democratico – e compiano tutti gli atti necessari ad evitare che un’emergenza ambientale si trasformi in una tragedia”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE - 5/00907. LO STATO INTERVENGA PER PREVENIRE UNA TRAGEDIA A LESINA MARINA

BORDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: nel mese di luglio dello scorso anno l'area della località balneare di Lesina Marina, in provincia di Foggia, è stata interessata dall'emergere di un grave e diffuso fenomeno di dissesto idrogeologico che ha provocato l'apertura di voragini nel sottosuolo anche all'interno dell'abitato; le indagini geologiche commissionate dal Comune di Lesina, dalla Provincia di Foggia e dalla Regione Puglia hanno ricondotto tale fenomeno all'erosione degli strati gessosi immediatamente sottostanti la superficie in gran parte sabbiosa del suolo; stando agli esiti dell'attività di monitoraggio, disposta ed effettuata dalla Regione Puglia in collaborazione con i Vigili del fuoco e il Dipartimento di protezione civile, l'area interessata da tale fenomeno è ormai punteggiata di crateri il cui diametro è in media di 8-10 metri e la cui profondità arriva anche a 4 metri; alcune di queste voragini hanno già provocato ingenti danni alla viabilità pubblica e fatto emergere rischi per la tenuta dell'equilibrio statico di oltre 150 alloggi; l'aggravarsi del fenomeno avrà negative ripercussioni sull'economia turistica, ed a cascata sulle piccole e piccolissime imprese agricole, agroalimentari e artigianali della zona; la Regione Puglia, già lo scorso anno, ha avanzato al Dipartimento della protezione civile formale richiesta di dichiarazione dello stato di calamità, atteso che gli studi di fattibilità elaborati per la messa in sicurezza della zona hanno fatto emergere un fabbisogno finanziario di 50 milioni di euro; tale emergenza aggrava il già critico quadro del dissesto idrogeologico di ampie zone di territorio regionale, che i fondi ordinari regionali e statali non riescono ad arginare -: se e come il Governo intenda intervenire per favorire la dichiarazione dello stato di calamità naturale relativamente all'area di Lesina Marina e stanziare le risorse necessarie a realizzare gli interventi urgenti di contenimento e prevenzione del dissesto idrogeologico. (5-00907)

giovedì 22 gennaio 2009

“Fondi per la sicurezza delle comunità che ospitano i C.A.R.A.”. L’on. Michele Bordo presenta una proposta di legge

“Al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza e favorire l’adozione di idonee misure di assistenza, mediazione e integrazione, presso il Ministero dell’Interno è istituito il Fondo per la sicurezza delle comunità che ospitano i Centri di Accoglienza per i Richiedenti Asilo politico (C.A.R.A.) e l’integrazione dei cittadini stranieri richiedenti asilo politico”. E’ l’articolo 1 della proposta di legge elaborata e presentata dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, per rispondere alle esigenze di Borgo Mezzanone e di tutte le “zone periferiche, borgate o aree rurali in cui queste strutture sono collocate, con un conseguente impatto demografico e sociale di grande rilievo – afferma l’esponente del PD - perché esercitato su comunità piccole e, normalmente, non dotate dei servizi minimi indispensabili per garantire sicurezza e integrazione”. Per garantirli, il fabbisogno ipotizzato è di 1 milione di euro l’anno, da suddividere per ciascuno degli 8 centri che svolgono questa funzione (Caltanissetta, Contrada Pian del Lago - 96 posti; Crotone, località Sant’Anna 256 posti; Foggia, Borgo Mezzanone - 198 posti; Gorizia, Gradisca d’Isonzo - 150 posti; Milano, via Corelli - 20 posti; Trapani, Salina Grande - 260 posti; Bari, Palese area aeroportuale - 744 posti; Siracusa, Cassabile - 200 posti); ma l’assegnazione dei fondi deve avvenire “proporzionalmente tra ciascuno dei C.A.R.A. in ragione del numero di cittadini stranieri richiedenti asilo politico effettivamente ospitati”. Una specificazione necessaria, giacché “a Borgo Mezzanone – sottolinea Bordo – i richiedenti asilo politico ospitati sono, ormai stabilmente, più di 1.000; quindi, il dato ministeriale è una pura finzione burocratica”. La duplice finalità della proposta di legge – sicurezza e integrazione – si esplicita nella individuazione dei destinatari del fondo: “La quota assegnata a ciascuno dei C.A.R.A. è suddivisa in parti eguali tra la Prefettura competente per territorio, che provvederà all’organizzazione di servizi di tutela dell’ordine pubblico e la sicurezza, e il Comune competente per territorio, che provvederà alla strutturazione di servizi di assistenza, mediazione e integrazione”. “Contemperare la sicurezza delle comunità che ospitano queste strutture e l’integrazione dei cittadini stranieri che vi soggiornano è la soluzione più razionale ad un problema di carattere epocale – afferma Michele Bordo – Al contrario, il Governo continua a perseverare nella sua errata, improduttiva e costosa politica di emarginazione sociale e civica degli immigrati; i cui effetti negativi sono scontati dai cittadini di Borgo Mezzanone e delle altre comunità cui è imposto di farsi carico della loro disperazione”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/02104. INTERVENTO DEL GOVERNO SUL DRASTICO TAGLIO DI IMMISSIONI IN RUOLO DEI DOCENTI DI STRUMENTO MUSICALE

BORDO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che: a seguito dei recenti provvedimenti governativi, si prevede un drastico taglio delle immissioni in ruolo, stimato in 87.400 docenti nel triennio 2009-2012; in riferimento alla valutazione dei titoli per i docenti di strumento musicale, si constata come vi sia una discrepanza tra i criteri di valutazione precedenti e quelli utilizzati con la tabella 1 del decreto ministeriale n. 53 del 21 giugno 2007, così determinando una disparità di trattamento per la valutazione degli stessi titoli; da parte delle organizzazioni sindacali si denuncia il rischio di accorpamento delle classi di concorso della scuola secondaria, A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale), che avrebbe come effetto la dissoluzione della trentennale esperienza delle scuole medie a indirizzo musicale e travolgerebbe quanto i conservatòri realizzano con i bienni per la formazione di docenti della scuola secondaria (decreto ministeriale n. 137 del 2007)-: se e come il Governo intenda intervenire per: a) realizzare la copertura di tutti i posti vacanti in organico di diritto, attualmente in numero superiore agli abilitati, utilizzando prioritariamente i docenti assunti in maniera continuativa con contratto a tempo determinato; b) uniformare i criteri di valutazione dei titoli, utilizzando l'allegato C del decreto ministeriale n. 123 del 2000; c) conservare, nella distinzione, come oggi risulta definita nel sistema della scuola secondaria, le classi di concorso per la scuola secondaria A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale).(4-02104)

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/02095. INTERVENTO URGENTE DEL GOVERNO PER GARANTIRE IL SERVIZIO DI TRASPORTO FERROVIARIO

BORDO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: il gruppo Ferrovie allo Stato, per il tramite delle società controllate Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, ha avviato un programma di razionalizzazione e riqualificazione del trasporto e della rete logistica ferroviaria i cui effetti si stanno dimostrando particolarmente penalizzanti per il Sud dell'Italia; in Puglia, in particolare, all'avvenuta eliminazione dei treni Eurostar sulla linea Adriatica, si è aggiunta la soppressione di alcuni collegamenti di analoga categoria sulla tratta Lecce-Roma; in provincia di Foggia, da ultimo, è stata soppressa una coppia di treni sulla tratta Foggia-Manfredonia, prevalentemente utilizzata da studenti e lavoratori pendolari, e si paventa il rischio della chiusura della biglietteria di Foggia, città di 160.000 abitanti e snodo di primaria importanza nel collegamento tra le dorsali Adriatica e Tirrenica; i vertici di Trenitalia, a più riprese, hanno sollevato dubbi circa l'effettiva disponibilità dei fondi necessari per completare il raddoppio della tratta Lesina-Termoli, sull'Adriatica, ed avviare i lavori di realizzazione della linea ad alta capacità sulla tratta Bari-Napoli -: quali azioni intenda intraprendere il Governo a tutela degli utenti del servizio di trasporto ferroviario e per garantire gli interventi di infrastrutturazione necessari al miglioramento della mobilità di persone e merci.(4-02095)

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA - 4/02094. INTERVENTO URGENTE DEL GOVERNO PER PRESERVARE LEGALITA' E SICUREZZA NELLA PROVINCIA DI FOGGIA

BORDO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) e i sindacati di categoria della Polizia penitenziaria hanno, ormai da mesi, evidenziato e denunciato l'esaurimento del cosiddetto «effetto indulto» e il riesplodere dell'emergenza sovraffollamento negli istituti di pena; stando alle pubbliche denunce dei sindacati di Polizia penitenziaria (SAPPE e OSAPP), nella casa circondariale di Foggia, il numero dei detenuti è circa il doppio rispetto ai posti disponibili, ed essa è sorvegliata da un organico carente per oltre 70 unità; il sovraffollamento, a Foggia e nella gran parte delle case circondariali, è aggravato dall'inadeguatezza delle strutture, al cui interno è frequente la violazione delle norme sulla sicurezza o la salubrità; tali argomentazioni sono state addotte dallo stesso Ministro della giustizia a motivazione della necessità di elaborazione e attuazione di un piano straordinario di edilizia carceraria, da realizzarsi anche con la collaborazione operativa e la partecipazione finanziaria del mondo imprenditoriale; per tale ragione, stando al Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, i tecnici dei ministero avrebbero elaborato uno studio preliminare che prevederebbe la chiusura della metà degli istituti di pena attualmente operativi, compresi quelli di Foggia e Lucera -: come il Governo intenda intervenire per superare lo stato di emergenza, ripristinare adeguate condizioni infrastrutturali e logistiche nelle case circondariali di Foggia e Lucera, preservare questi due presidi di legalità e sicurezza in una provincia tragicamente segnata da un elevato indice di delittuosità e criminalità.(4-02094)

mercoledì 21 gennaio 2009

Authority alimentare, Bordo scrive al ministro Vito e al presidente Fini. “E’ scaduto il termine dei 30 giorni, ma il Governo ancora non si attiva”

Scaduto, inutilmente, il termine di 30 giorni per l’adozione degli atti necessari all’attivazione dell’Agenzia nazionale per la Sicurezza alimentare, l’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ha inviato una lettera al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, per chiedere di “promuovere ogni azione utile ad evitare un ulteriore svilimento del ruolo istituzionale e politico della Camera dei Deputati e del Parlamento tutto”. La missiva, indirizzata anche al presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, ha come evidente obiettivo il rispetto dell’ordine del giorno presentato dallo stesso on. Bordo lo scorso 18 dicembre per cercare di “sbloccare un’avvilente querelle politica e istituzionale, determinata e alimentata dall’antimeridionalismo leghista”. Di qui il richiamo al documento “approvato a larga maggioranza”, sottolinea il deputato del PD, che “impegna il Governo a confermare l'indicazione di Foggia quale sede dell'Agenzia stessa ed a predisporre, entro 30 giorni, tutti gli atti necessari per l'attivazione della sede stessa – si legge nella lettera a Vito e Fini – Il termine indicato è scaduto domenica 18 gennaio e non risulta allo scrivente che il sig. Ministro della Salute abbia formalizzato la prevista proposta di decreto, dunque che il Governo abbia dato seguito alla volontà della Camera dei Deputati. Volontà che entrambi i rami del Parlamento, peraltro, avevano ben più solennemente espresso approvando una norma che, a distanza di oltre un anno dalla sua entrata in vigore nel nostro ordinamento, non è stata ancora attuata”. “Con questo atteggiamento, il Governo assume la grave responsabilità di delegittimare le istituzioni e tradire le legittime aspettative del nostro territorio – conclude Michele Bordo – La nostra, dunque, non è una banale questione di campanile, ma una battaglia per la tutela della dignità del Parlamento ed il rispetto della legittima aspirazione della nostra comunità al formale riconoscimento del valore scientifico dei propri centri di ricerca e del ruolo di punta assunto nel settore della produzione agroalimentare d’eccellenza”.