martedì 24 novembre 2009

Crisi agricoltura,600 milioni per il Fondo Solidarietà e tagli all’Iva per l’uva.Bordo presenta l’emendamento Capitanata, sottoscritto anche da Pepe

Stanziare 600 milioni nel prossimo triennio per finanziare il Fondo di Solidarietà nazionale per le calamità naturali e tagliare l’aliquota IVA dal 10 al 6% per l’uva da vino, parificando il regime fiscale a quello previsto per l’uva da tavola. Sono i due emendamenti alla Finanziaria 2010 presentati oggi dall’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, per “dare seguito concreto e operativo agli impegni assunti con il mondo agricolo di Capitanata”, da ultimo nell’assemblea pubblica svoltasi nel pomeriggio di ieri a Cerignola, nell’Aula consiliare di Palazzo di Città. Le due proposte “accolgono altrettante richieste formulate da tutte le organizzazioni di categoria e dalle migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori sull’orlo del fallimento” e arricchiscono il ‘pacchetto agricoltura’ presentato dai componenti del PD della Commissione Agricoltura della Camera e sottoscritto anche da Bordo. Il documento chiede al Governo di intervenire anche per: prorogare fino al 31 dicembre 2010 le agevolazioni nelle zone svantaggiate e di montagna; rifinanziare il Piano Irriguo Nazionale; attivare il credito di imposta per l'acquisto di macchinari e attrezzature agricole e per favorire l’internazionalizzazione. La premessa di “questa vera e propria manovra, tracciata dal PD – sottolinea Bordo – è che il Governo metta a disposizione dell’agricoltura anche i 700 milioni di fondi ordinari che negli ultimi due anni sono stati tagliati e si impegni ad adottare un piano straordinario di interventi per il superamento dei problemi strutturali del comparto, come hanno già fatto la Francia, la Germania e la Spagna”. Gli emendamenti sul Fondo di Solidarietà Nazionale e l’aliquota agevolata per l’uva da vino sono stati sottoscritti anche dall’on. Antonio Pepe, deputato del PdL e presidente della Provincia di Foggia. “La convergenza istituzionale su un tema così delicato per l’intera Capitanata è una prova di maturità politica di cui spero possano beneficiare le migliaia di agricoltori e braccianti la vita dei quali rischia di essere stravolta – conclude Michele Bordo – Ora attendiamo l’esito del dibattito parlamentare, fiduciosi che la mobilitazione unitaria convinca il Governo che è necessario ed urgente intervenire, anche per scongiurare il rischio che la nostra agricoltura diventi la meno sviluppata e produttiva d’Europa”.

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