giovedì 26 marzo 2009

“Il servizio militare non può provocare discriminazioni sul luogo di lavoro”. Michele Bordo presenta un’interrogazione al ministro Gelmini

“Evitare un’arbitraria ed anticostituzionale discriminazione in danno dei cittadini che hanno prestato il servizio militare di leva e i servizi sostitutivi assimilati in data antecedente all’avvio del rapporto d’impiego”. E’ l’obiettivo dell’interrogazione presentata da Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca con cui si chiede l’adeguamento del Regolamento per il conferimento delle supplenze al personale docente ed educativo ad una recente sentenza del Tar del Lazio. La vertenza interessa, innanzitutto, la compilazione delle graduatorie per l’insegnamento nella scuola pubblica, atteso che “i giudici amministrativi, a seguito del ricorso avanzato da alcuni insegnanti – afferma il deputato del PD - hanno sentenziato che il periodo della leva o del servizio civile deve essere valutato come titolo di servizio, a prescindere dal fatto che sia stato svolto dopo l’assunzione. Una sentenza che, peraltro, ribadisce quanto previsto da leggi, regolamenti, circolari, atti parlamentari e pronunce della Cassazione e del Consiglio di Stato che, tutte insieme, fanno emergere con chiarezza il principio in base al quale lo svolgimento del servizio di leva non può e non deve costituire pregiudizio a fini occupazionali. L’intervento del ministro è necessario ed urgente – conclude Michele Bordo – per evitare discriminazioni ora che si avvia la composizione delle graduatorie per l’anno scolastico 2009-2010, e scongiurare il rischio di aggiungere un ulteriore problema alla già lunga lista di disagi e difficoltà generate dalla pseudo riforma Gelmini”.

mercoledì 25 marzo 2009

Piano dei Limiti, Bordo (PD) “Piano dei Limiti essenziale per la competitività delle aziende agricole e agroalimentari della Capitanata”

“Ora che le dighe della Puglia e della Basilicata sono fin troppo piene è il momento di avviare il cantiere per la realizzazione dell’invaso di Piano dei Limiti: un’opera finanziata ormai da 5 anni e supportata dal consenso sociale delle comunità interessate”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ha depositato un’interrogazione, ai ministri per le Infrastrutture e per le Politiche agricole, per sollecitare la sottoscrizione degli accordi interistituzionali necessari per definire il percorso di realizzazione dell’opera e le compensazioni a vantaggio delle popolazioni i cui territori saranno interessati dall’intervento. “Ai ministeri coinvolti, non ultimo quello degli Affari regionali, sfugge un dato importante: i Comuni che saranno più penalizzati in termini di cessione di quote del territorio sono quelli della Capitanata – sottolinea Bordo – dunque accordi di programma e intese che interessano questa opera andavano, innanzitutto, sottoscritte con la Regione Puglia, in rappresentanza di queste comunità, e non con la Regione Molise, com’è stato fatto anche attribuendo a questo Ente una sorta di supremazia istituzionale. Evidentemente, anche la Provincia di Foggia non ha saputo svolgere appieno il proprio ruolo o le sue istanze non sono state tenute in alcun conto in sede ministeriale”. La diga di Piano dei Limiti, continua il deputato del PD, “è fondamentale per migliorare la competitività del nostro sistema agricolo e agroalimentare, essenziale per fronteggiare l’aggressività dei Paesi produttori dell’area mediterranea e tutelare il valore aggiunto connesso alla tipicità e alla qualità delle nostre migliori produzioni”. Così come, “la sua costruzione garantisce una più frequente manutenzione dell’invaso di Occhito e una maggiore salubrità dell’acqua destinata a fini potabili”. “La mancata sottoscrizione dell’accordo è l’ennesimo atto di dolosa distrazione nei confronti della Capitanata e della Puglia – conclude Michele Bordo – a cui bisogna porre urgente rimedio per scongiurare l’incancrenirsi della crisi del settore primario della nostra economia e rilanciare seriamente l’attività del comparto edile”.

martedì 17 marzo 2009

“Illogico definanziare un’opera pronta per essere cantierizzata”. Bordo critica il taglio dei fondi per l’ammodernamento della ss 89

“Con la crisi economica in atto il Governo si permette il lusso di tagliare i fondi ad un’opera ormai prossima alla cantierizzazione, indispensabile per elevare la sicurezza degli automobilisti e sostenere lo sviluppo del turismo in Capitanata”. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commenta così il mancato finanziamento dei lavori di messa in sicurezza della 89, nel tratto compreso tra Amendola e Manfredonia, peraltro “ampiamente ipotizzato all’indomani del salasso finanziario imposto all’Anas per far quadrare i conti di una manovra finanziaria poco attenta alle esigenze delle regioni meridionali”. Il Governo Prodi inserì il progetto nell’elenco delle priorità da realizzare in Puglia nel periodo 2007-2013, assegnando un finanziamento di 44 milioni di euro, anche in attuazione del programma ANAS 2007-2011, previsto dalla legge Finanziaria 2007. Tant’è che il 17 ottobre 2007 ci fu la pubblicazione dell’avviso con cui il Compartimento della viabilità per la Puglia formalizzava l’attivazione delle procedure per la cantierizzazione dei lavori nel tratto che collega l’aeroporto di Amendola alla tangenziale di Manfredonia. “L’opera in questione ha tutte le caratteristiche ed i requisiti di un investimento anticiclico a breve termine – riprende Michele Bordo – che è quanto chiedono le imprese, in particolare quelle meridionali, per rimettere in moto la macchina produttiva e bloccare l’emorragia di posti di lavoro. L’atteggiamento del Governo Berlusconi appare sempre più illogico e controproducente – conclude il deputato del Partito Democratico – ed a pagarne le conseguenze saranno i milioni di viaggiatori che annualmente percorrono quel tratto della statale 89: una strada su cui si verificano mediamente, all’anno, 50 incidenti con feriti o vittime”.

venerdì 13 marzo 2009

“Gli universitari foggiani rischiano di rimanere fuori dal mercato europeo”. Bordo presenta un’interrogazione sul Programma Leonardo Da Vinci

Estendere al Programma Leonardo Da Vinci le agevolazioni fiscali previste per altri contributi, comunitari e non, destinati alla formazione post-laurea. E’ la richiesta con cui si chiude l’interrogazione dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, al ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, presentata facendo leva sul caso specifico che interessa l’Università degli Studi di Foggia. Per l’anno accademico 2008-2009, l’Ateneo foggiano, capofila di 17 Università italiane, “ha ottenuto il finanziamento del progetto ‘Unientogether’ - per un totale di 1.365.900 euro e 400 borse di mobilità - finalizzato alla promozione della mobilità transnazionale di laureati disponibili sul mercato del lavoro”. Tali borse sono soggette alla tassazione Irpef (25%) e Irap (8,5%): quest’ultima è a totale carico dell’Ente beneficiario del finanziamento. Dunque, sintetizza Michele Bordo, “l’Università di Foggia dovrà versare nelle casse dello Stato circa 100.000 euro, attingendo a fondi propri e non a quelli comunitari”. Eppure, sottolinea il deputato del PD, “analogo prelievo Irap non è previsto per il programma settoriale Erasmus (che rientra nel Programma per l’Apprendimento Permanente al pari del Leonardo Da Vinci), per gli assegni e i dottorati di ricerca e altri tipi di contributi di formazione post-laurea. Gli effetti negativi della mancata equità fiscale sono almeno due: disincentivare l’accesso al Leonardo Da Vinci, dunque alla formazione vocata all’internazionalizzazione delle competenze; introdurre surrettiziamente un altro peso sulle spalle dei già deboli bilanci degli Atenei italiani. L’intervento del ministro è doveroso – conclude Michele Bordo – per scongiurare il rischio che gli studenti, a partire da quelli foggiani, siano penalizzati nel confronto con i colleghi europei”.