sabato 31 ottobre 2009

Sisma Molise, Bordo (PD): “Una legge ordinaria per chiudere l’emergenza e interventi in favore dei Comuni per compensare i tributi non versati”

“Ora basta con i fondi e i provvedimenti straordinari: i cittadini e le Amministrazioni locali dei Comuni colpiti dal sisma del 2002 hanno diritto a venir fuori dall’emergenza sapendo su quali e quante risorse sono disponibili”. L’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, lancia l’ennesimo appello al Governo affinché accolga la proposta, avanzata dalla gran parte dei sindaci molisani e pugliesi, di “adottare una legge ordinaria dello Stato per disciplinare la ricostruzione e garantire un ordinato e razionale flusso finanziario”. Nel 7° anniversario del terremoto che colpì gravemente anche l’area del Preappennino settentrionale, Bordo esprime “convinta e doverosa solidarietà nei confronti di chi, dopo tanti anni, è ancora costretto all’esilio dall’impossibilità di ricostruire tetti e mura delle abitazioni crollate o danneggiate”. “Posso solo provare ad immaginare con quanta apprensione vivano l’ennesima, sfibrante e mortificante discussione che il Parlamento si appresta ad avviare” alla ricerca dei fondi necessari a proseguire programmi di ricostruzione “ben lungi dall’essere prossimi alla fine. E’ una mortificazione, un’umiliazione che il Governo non può continuare ad infliggere alla nostra gente”. Altrettanto gravi sono i problemi vissuti dalle piccole e piccolissime imprese, particolarmente quelle agricole, che, a parere dell’on. Bordo, “avrebbero bisogno di sostegni specifici per la ricostruzione di capannoni, stalle e quant’altro e per il rilancio della propria attività”. Infine “è ancora irrisolta l’annosa questione della crisi finanziaria vissuta dalle Amministrazioni comunali e provocata dalla sospensione del pagamento dei tributi locali, a partire dall’ICI, senza che lo Stato abbia provveduto alla copertura di queste somme”. “Ecco perché è necessaria una legge ordinaria – conclude Michele Bordo – Solo un intervento organico può consentire di avviare, realmente e concretamente, a conclusione un’emergenza altrimenti destinata a durare ancora molti anni”.

giovedì 8 ottobre 2009

“Renato Schifani si dimetta da Presidente del Senato se vuole scendere nell’agone politico”

“Il Presidente del Senato Schifani ha smesso i panni di uomo super partes per indossare quelli dell’esponente politico”. Lo dichiara in una nota Michele Bordo, deputato del PD. “Cosa vuole dire Schifani quando afferma che la maggioranza e l’opposizione sono decise dal popolo e che vie di fuga parallele non sono praticabili? Cosa vuole intendere – aggiunge Bordo - quando dichiara che opporsi alla maggioranza è innanzitutto compito dell’opposizione e che altri espedienti per aggirare il consenso popolare non sarebbero compresi dalla maggioranza dei cittadini”? “Vuole per caso dire – si domanda Bordo - che la decisione di ieri della Corte costituzionale sul Lodo Alfano è un espediente per sovvertire il voto popolare? Se questa fosse l’opinione del Presidente del Senato, che dovrebbe invece essere una figura di garanzia e rispettosa di tutte le istituzioni del nostro Paese, a partire dalla Suprema Corte, sarebbe assolutamente grave. Certo, nessuno può impedire a Schifani di farneticare e di entrare nell’agone politico. Sarebbe legittimo che lo facesse. Mi permetto solo di dire però – conclude Bordo – che, prima di farlo, dovrebbe rassegnare le dimissioni da Presidente del Senato.

venerdì 2 ottobre 2009

“Valorizzare il ruolo delle piccole comunità rispetto all’unità d’Italia”.Interrogazione di Michele Bordo al ministro per i Beni culturali

“Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia possono essere l’occasione per valorizzare, anche a livello locale, il contributo che piccole e piccolissime comunità hanno offerto al buon esito del complesso e tragico processo di unificazione”. Lo afferma Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando la presentazione, avvenuta ieri, di un’interrogazione al ministro per i Beni culturali per sollecitare attenzione al progetto elaborato dall’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano. Nelle file garibaldine, infatti, hanno militato 5 cittadini ascolani, 2 dei quali sono morti nella battaglia dell’Aspromonte tra i volontari guidati da Giuseppe Garibaldi e l’esercito regio. “L’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano, cogliendo appieno lo spirito dell’evento prossimo venturo ed operando con serietà e sentita partecipazione, ha inteso attivare iniziative culturali per celebrare degnamente la ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia – scrive Bordo nell’interrogazione – Ha predisposto un più ampio progetto culturale su questo fondamentale periodo storico, innanzitutto per coinvolgere le scuole cittadine per una approfondita riflessione storica, trasmesso all’Unità Tecnica di Missione senza ottenere alcun cenno di riscontro, fatta eccezione per una nota del Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, chiamato a presiedere il Comitato dei Garanti incaricato di verificare e monitorare il programma delle iniziative legate alle celebrazioni dell’Unità Nazionale”. Rivolgendosi al ministro per i Beni culturali, il deputato del Partito Democratico, chiede, innanzitutto, “se il Comitato Interministeriale e l’Unità Tecnica di Missione hanno esaminato il progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Ascoli Satriano e intendano inserirlo nel programma delle celebrazioni previste per il 150° anniversario dell’unità d’Italia”. Quindi, “se e quali iniziative intenda assumere il Governo per assicurare la compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identità ed unità nazionale in comunità, come quella di Ascoli Satriano, che hanno direttamente offerto il proprio contributo alla realizzazione dell’Unità d’Italia”. “E’ giusto e doveroso attivare iniziative e realizzare investimenti nelle città che hanno avuto un ruolo primario nel processo di unificazione – conclude Michele Bordo – ma è altrettanto doveroso, particolarmente al Sud, garantire la più ampia diffusione del messaggio di identità e unità del Paese attribuendo dignità nazionale anche agli eventi organizzati in comunità piccole come quella di Ascoli Satriano”.

giovedì 1 ottobre 2009

Emergenza giustizia, Bordo (PD): “Il Governo nega uomini e risorse, ma salva gli evasori e chi ricicla denaro sporco”

“La macchina giudiziaria del distretto Bari-Foggia è al collasso, come nella gran parte del Paese, e il Governo continua a negare risposte alle legittime richieste degli operatori, magistrati in testa; anzi, il ministro Brunetta preferisce innescare l’ennesima polemica istituzionale per nascondere ritardi e responsabilità”. E’ il commento di Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione bicamerale antimafia, alla notizia che la Giunta distrettuale di Bari dell’Associazione Nazionale Magistrati ha sollecitato al ministro della Giustizia l’incremento degli organici dei magistrati professionali per i Tribunali di Bari e Foggia. “Mi auguro che l’ANM abbia maggiore fortuna di quanta ne ho avuta io – riprende Bordo – giacché sono inutilmente trascorsi 16 mesi dall’interrogazione con cui chiedevo al ministro Alfano di prendere atto e di intervenire per far fronte all’emergenza nelle Procure di Foggia e Lucera”. Per non dire delle proposte di legge sull’istituzione a Foggia di una sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari: “Quello in carica è il terzo Governo Berlusconi e non una volta si è riusciti ad incardinare il provvedimento in Commissione Giustizia. Ci eravamo riusciti nel corso dell’ultimo Governo Prodi, ma la conclusione anticipata della legislatura ha impedito di raggiungere l’obiettivo”. Con la chiusura della sanatoria per colf e badanti, inoltre, si preannuncia l’esplosione di un’altra emergenza nel settore dei Giudici di Pace: “Tocca a loro comminare la sanzione collegata al reato di immigrazione clandestina – spiega il deputato del PD – e, valutato il massiccio flusso migratorio verso la Puglia, è facile presumere che i Tribunali pugliesi saranno tra quelli di ‘frontiera’, aggravando ulteriormente i carichi di lavoro di giudici, cancellieri e quant’altri sono chiamati ad occuparsi di queste pratiche”. “Invece di continuare a spendere i soldi dei contribuenti per risarcire i danni provocati dalla lentezza della giustizia, il Governo farebbe bene ad investire quel denaro per incrementare gli organici, migliorare le infrastrutture e le dotazioni degli uffici, e razionalizzare le circoscrizioni giudiziarie; a maggior ragione nelle regioni del Sud dell’Italia. Questa dovrebbe essere la missione di un Governo che abbia davvero a cuore la soluzione di un problema di elevatissimo impatto sociale – conclude Michele Bordo – ma la priorità di Berlusconi, Alfano e Brunetta è delegittimare i magistrati ed il loro prezioso lavoro mentre salvano il portafogli di evasori e riciclatori di denaro sporco”.