mercoledì 4 novembre 2009

“Con gli agenti arriveranno i fondi per mezzi e infrastrutture?”. Bordo chiede “una strategia di lungo termine e non risposte emergenziali”

“Rafforzare gli organici di carabinieri e polizia è una decisione più che opportuna, che il territorio sollecita da anni, ma il Governo non può pensare di continuare a muoversi in questo delicato settore sotto la spinta delle emergenze: il radicamento di pericolose e pervasive organizzazioni criminali in Capitanata è un dato ormai inconfutabile, da affrontare con una strategia ben più articolata di quella finora messa in campo”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e componente della Commissione Antimafia, all’annuncio dell’imminente arrivo di 200 uomini nel distretto giudiziario Bari-Foggia, giunto “per felice coincidenza, nel giorno in cui nel capoluogo dauno è stata compiuta un’importante operazione di polizia ai danni di due clan, ulteriormente valorizzata dalla collaborazione operativa tra le Procura locale e Direzione Distrettuale Antimafia”. “Il lavoro svolto sul territorio, con tanto impegno e sacrificio – continua Bordo – merita maggiore chiarezza e linearità da parte del Governo”. A partire dal reale contenuto dell’iniziativa del Ministero dell’Interno: “Aumentare gli organici va bene, ma sono stati stanziati anche i fondi per i mezzi e per le infrastrutture? Quali sono i criteri adottati per la distribuzione di queste forze sul territorio?”. Domande “più che legittime” considerate le criticità esistenti e più volte denunciate anche dai sindacati di Polizia: la metà delle auto in dotazione alla Questura è ferma in garage per mancanza di manutenzione, il commissariato di Cerignola è sempre sotto sfratto, le forze in campo per il controllo del territorio garganico sono insufficienti per la pericolosità dei clan che vi operano. “Tutti problemi che rendono ancora più apprezzabile il lavoro svolto sul campo – riprende il componente dell’Antimafia – ma che il Governo deve impegnarsi a risolvere con interventi strutturali e non emergenziali”. Allargando la visuale oltre l’orizzonte territoriale, “apprezzo e condivido” l’enfasi posta dal ministro Maroni sul tema della confisca e del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose, ma “la Commissione Antimafia ha appena terminato l’esame del rapporto Censis da cui emerge la difficoltà procedurale della confisca e dell’affidamento, tant’è che rimane davvero minima la percentuale di beni utilizzati rispetto a quelli sequestrati. E’ necessaria la revisione e la semplificazione della normativa – sollecita Bordo – altrimenti si perde il valore civico della normativa stessa”. L’urgenza della riforma di questo pezzo dell’ordinamento “potrebbe fornire a Governo e Parlamento l’occasione e l’opportunità per lavorare alla compilazione di un testo unico delle ormai numerosissime norme che si occupano di criminalità organizzata – è la proposta del deputato PD – con l’obiettivo di evitare contraddizioni normative e confusione di competenze”. Infine, “l’incremento delle forze dell’ordine per essere ulteriormente valorizzato deve essere accompagnato da misure di rafforzamento degli organici di magistrati e funzionari delle Procure e dei Tribunali, più volte e finora vanamente richiesto – conclude Michele Bordo – Sempre che l’obiettivo del Governo sia il miglioramento strutturale dell’apparato di sicurezza e non un intervento temporaneo ed emergenziale”.

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