giovedì 17 luglio 2008

Il Governo si impegna a tutelare i lavoratori clandestini dalla criminalità. Approvato un ordine del giorno proposto da Michele Bordo

Il Governo si impegna a verificare le misure più idonee da adottare per garantire un più elevato livello di tutela ai lavoratori immigrati clandestinamente in Italia e soggetti a sfruttamento, anche da parte di organizzazioni criminali. La risoluzione è contenuta nell’ordine del giorno presentato da Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ed approvato in Aula, questa mattina, insieme con il cosiddetto decreto sicurezza. Proprio su questo tema, lo stesso Bordo ha presentato una proposta di legge, a parziale riforma della Bossi-Fini, per introdurre un’interpretazione estensiva della norma che consente il rilascio del permesso di soggiorno ai clandestini qualora la misura sia ritenuta idonea - da parte della Questura, su proposta della Procura della Repubblica – a garantire, per un verso, la protezione sociale a chi denuncia lo sfruttamento subito e, per altro verso, l’inserimento della vittima in programmi di recupero e reinserimento. Nella fattispecie, la proposta di legge prevede di applicare queste previsioni ‘ai cittadini stranieri in danno dei quali siano accertate situazioni di violenza o grave sfruttamento nei luoghi di lavoro, ad opera di soggetti singoli o associati tra loro, accertate anche a seguito di denuncia effettuata dal diretto interessato e aggravate dalla pratica dell’intermediazione illegale di manodopera, anche al fine di garantire l’applicazione degli istituti di tutela dei lavoratori previsti dall’ordinamento statale’. “Il testo dell’ordine del giorno approvato dal Governo non fa esplicito riferimento al rilascio del permesso di soggiorno – commenta il deputato del PD – ma rinvia a generiche misure idonee. Personalmente, continuo a ritenere la regolarizzazione la soluzione ideale; ma è importante aver ottenuto un pronunciamento formale in favore di migliaia di lavoratrici e lavoratori che la clandestinità condanna a vivere e lavorare senza apparire, pena l’espulsione dal nostro Paese. Gente che non ha identità e non ha diritti, una vera e propria emergenza sociale e civica alla quale è doveroso offrire una risposta. Le migliaia di fantasmi che lavorano nelle campagne, nei cantieri, nei laboratori artigianali o negli alberghi e nei ristoranti di tutta l’Italia hanno bisogno di azioni concrete – conclude Michele Bordo – ed è nostro dovere operare con il massimo impegno per restituire loro la dignità di cui nessun essere umano dovrebbe essere mai privato”.

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