sabato 19 maggio 2007

RFI chiarisca se ci sono i fondi per i lavori sulla Cervaro-Bovino

“Rete Ferroviaria Italiana non può continuare a fornire informazioni vaghe e frammentarie sui lavori di adeguamento della tratta ferroviaria Cervaro-Orsara. Di sicuro, il ministero delle Infrastrutture non può consentire che ciò avvenga mentre è così fortemente impegnato nella concertazione territoriale per l’Alta Capacità sulla Bari-Napoli”. Lo afferma Michele Bordo commentando l’interrogazione, al ministro Antonio Di Pietro, presentata giovedì scorso. Nel documento, il deputato ulivista ripercorre sommariamente la storia del “potenziamento infrastrutturale e tecnologico della direttrice Caserta-Foggia, che, in territorio pugliese, prevede il raddoppio della tratta ferroviaria Cervaro-Orsara”. Dalle prime progettazioni, datate 1979, si è arrivati al 1995 con il primo finanziamento CIPE – l’equivalente di circa 350 milioni di euro – e la suddivisione della tratta pugliese nei due lotti Cervaro-Bovino e Bovino-Orsara. Il 2003 sembra essere l’anno della svolta, giacché “al termine di un complesso e intricato procedimento burocratico, che ha determinato l’adozione di consistenti e onerose varianti alla progettazione iniziale, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha espresso giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto”; così come la Giunta regionale pugliese, nel dicembre dello stesso anno, “ha deliberato il proprio assenso sotto l'aspetto urbanistico”. Ciò nonostante, sottolinea Michele Bordo, nel 2004, RFI pubblica sul proprio sito internet un documento intitolato ‘Lo sviluppo infrastrutturale del Sud’, in cui si legge: “… per quanto riguarda l’intervento di raddoppio in corso per la Caserta–Foggia, la cui attivazione è prevista per il 2008, le disponibilità finanziarie attualmente in essere non permettono di prevedere il completamento dell’intera direttrice in tempi definiti …”. Inoltre, prosegue l’interrogazione, “da notizie di stampa, si apprende che la dirigenza di Rete Ferroviaria Italiana ha più volte sostenuto l’indisponibilità dei fondi a suo tempo stanziati, senza precisare e chiarire se e come siano stati utilizzati o quali siano le cause dell’attuale indisponibilità”. Di qui la richiesta, al Ministero delle Infrastrutture, “di chiarire se ed in quali termini intende operare per favorire la realizzazione di questa infrastruttura, ritenuta fondamentale per lo sviluppo dell’economia di un vasto bacino territoriale e per l’adeguamento della rete logistica del Sud dell’Italia”. “Mi pare evidente che, procedendo di questo passo, nel 2008 non sarà pronto nulla – aggiunge Michele Bordo – mentre la popolazione e il sistema imprenditoriale hanno bisogno di informazioni precise e certe: anche da questo genere di investimenti pubblici può dipendere la scelta di realizzare il proprio progetto di vita o il proprio investimento economico in quei territori”.

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