venerdì 18 maggio 2007

Troppe ombre sull’Amministrazione comunale di Chieuti

Michele Bordo ha presentato, nella mattinata di giovedì 17 maggio, due interrogazioni parlamentari per sollecitare “un intervento chiarificatore del Governo circa la legittimità di alcuni atti cruciali dell’Amministrazione comunale di Chieuti. Ombre che spero siano dissipate, ristabilendo la piena legalità e trasparenza dell’azione amministrativa”. Il deputato ulivista si è rivolto ai Ministeri dell’Infrastruttura e dell’Interno per chiedere chiarimenti sull’utilizzo dei fondi – 1.032.915 euro – stanziati per l’abbattimento e la ricostruzione di 8 alloggi danneggiati dalla frana che, nel 1988, ha interessato la zona di via Martiri di via Fani. Stando agli atti del Comune, “a distanza di 14 anni dai fatti – scrive Bordo - il contributo in questione è stato utilizzato per l’acquisto, l’abbattimento e la ricostruzione di 4 alloggi danneggiati e di altri 4 alloggi, ubicati nella stessa area urbana, che risultavano essere abitabili e sono stati abitati tanto prima che dopo la frana e fino all’abbattimento disposto dall’Amministrazione comunale”. Inoltre, “ai proprietari degli 8 alloggi abbattuti e ricostruiti è stato riconosciuto il diritto di prelazione sull’acquisto degli stessi a prezzi fuori mercato (516.46 euro/mq): l’Amministrazione comunale ha, cioè, utilizzato fondi pubblici per la costruzione di 8 nuovi alloggi e la loro vendita a prezzi addirittura inferiori a quelli previsti per l’edilizia convenzionata”. Di qui la richiesta ai Ministeri di: “verificare la legittimità degli atti e delle procedure adottate dall’Amministrazione comunale in relazione all’utilizzo del contributo di cui sopra; valutare l’eventuale sussistenza del danno erariale provocato dall’Amministrazione comunale con l’utilizzo di parte dei fondi assegnati nelle attività di abbattimento e ricostruzione di immobili che non risultavano danneggiati”. Un’altra interrogazione è, invece, rivolta al Ministero dello Sviluppo economico per far rilevare come siano stati assegnati, ad almeno 3 aziende, contributi provenienti dal fondo della legge 488 anche sulla base “delle certificazioni rilasciate dal Comune in ordine alla conformità delle attività industriali con i vincoli e le previsioni urbanistiche contenute nel P.I.P.”. Il problema sollevato da Bordo nell’interrogazione è che “la Regione Puglia, competente alla verifica della compatibilità urbanistica dell’atto, ha sollecitato il sindaco di Chieuti a ‘revocare le deliberazioni che hanno portato all’approvazione del P.I.P. in base all’erronea applicazione dell’art.37 della legge regionale 56/80’, e l’Amministrazione provinciale di Foggia ad intraprendere iniziative ‘per evitare il perdurare di una situazione di palese illegittimità”. Al Ministero dello Sviluppo economico si chiede, dunque, di “verificare la sussistenza o meno della titolarità del diritto all’assegnazione dei contributi ex legge 488/92 in relazione alla legittimità degli atti prodotti e delle procedure seguite dall’Amministrazione comunale di Chieuti in relazione all’adozione del Piano Insediamenti Produttivi”. “L’obiettivo delle interrogazioni non è colpire quanti hanno patito un danno a causa di quella frana o le aziende che vorrebbero insediarsi a Chieuti – precisa Michele Bordo – ma sollevare il problema sulle capacità degli amministratori e sulla trasparenza della loro attività”.

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