giovedì 22 maggio 2008

Due interrogazioni al ministro dell’Istruzione per “tutelare insegnanti e collaboratori scolastici da discriminazioni ed esternalizzazioni”

Sono indirizzate al neo ministro dell’Istruzione le prime due interrogazioni che Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, ha presentato per far valere i diritti degli aspiranti insegnanti di sostegno e dei lavoratori impegnati nelle attività di pulizia degli istituti scolastici. Nel primo caso, il deputato sollecita il Governo a valutare l’opportunità “di procedere ad una sanatoria amministrativa che consenta a tutti i partecipanti alla SSIS Puglia Sostegno 800 ore – a.a. 2006-2007 di utilizzare il titolo conseguito già per l’anno scolastico 2008-2009”. All’origine della richiesta il “grave e ampio ritardo con cui è stato organizzato e fatto partire il corso regionale SSIS – spiega Bordo – unica via d’accesso, appunto, alla qualifica di di insegnante di sostegno”. Averlo fatto partire a settembre del 2007 ha reso impossibile la cosiddetta “iscrizione con riserva – scrive il deputato PD – attivabile legittimamente all’inizio dell’anno accademico solo quando il corso SSIS è iniziato”, con la conseguenza che il titolo eventualmente acquisito potrà valere dall’anno accademico 2009-2010. Tale divieto, però, non è stato rispettato da tutti, dunque c’è il rischio che alcuni dei corsisti possano beneficiarne già a partire dal prossimo anno accademico. “L’interrogazione solleva l’esistenza di un grave rischio: la discriminazione di chi ha rispettato la legge a favore dei soliti furbetti – commenta Michele Bordo – i quali potrebbero approfittare della macchinosità burocratica che, da sempre, caratterizza in negativo il sistema delle graduatorie scolastiche”. I negativi effetti dell’esternalizzazione del servizio di pulizia delle scuole sono, invece, l’oggetto dell’interrogazione con cui si chiede l’intervento del ministero dell’Istruzione a tutela dei lavoratori impegnati in queste attività. “Fino ad oggi – spiega Bordo – l’effetto più visibile dell’esternalizzazione di tali servizi, decretata dall’allora ministro Letizia Moratti, è stato il drastico taglio delle ore lavorate. Basti considerare, scrive il deputato, che lo stipendio mensile medio di un addetto è passato da 800 a 300 euro, poiché “nella sola provincia di Foggia, i 176 addetti impiegati nei cosiddetti appalti storici del Ministero della Pubblica Istruzione sono passati dalla media di 372 ore di lavoro a settimana all’attuale media di 176 ore di lavoro a settimana”. “E’ davvero difficile pensare che un sano processo di riorganizzazione del ciclo di lavoro possa determinare una simile riduzione – commenta il deputato del PD – piuttosto è legittimo il dubbio che questo tipo di esternalizzazione sia fonte di disservizi subiti dai ragazzi e dai docenti che frequentano gli istituti scolastici”.

Nessun commento: