martedì 16 febbraio 2010

GF e mafia,Bordo:“Vergognose le affermazioni e l’inerzia dell’azienda”.Il deputato annuncia un odg in Antimafia e si appella alla famiglia Berlusconi

La Commissione bicamerale Antimafia sarà interessata al caso di uno dei concorrenti italiani del Grande Fratello spagnolo che ha pronunciato frasi di esaltazione della potenza e della capacità della mafia italiana. L’iniziativa è annunciata da Michele Bordo, deputato del PD e componente dell’organismo bicamerale: “In apertura di seduta, mercoledì prossimo, sottoporrò all’attenzione della presidenza un ordine del giorno per esprimere formale e decisa condanna di quelle vergognose affermazioni e per chiedere l’intervento dell’AGCOM sul Gruppo Mediaset”. Il documento fa rilevare che “il contenuto di tali affermazioni è gravemente lesivo della dignità e del dolore dei parenti delle migliaia di vittime delle organizzazioni mafiose che operano in Italia - attivando forme di controllo del territorio fondate sulla violenza, la prevaricazione, l’infiltrazione del tessuto economico e delle istituzioni – nonché dell’immagine del nostro Paese”. “Quanto detto in quella trasmissione, seguita da milioni di telespettatori e internauti – prosegue Bordo – testimonia la pervasività della cultura dell’illegalità e della mitologia mafiosa, connotata dal riconoscimento di una sorta di ‘etica del mafioso’ a cui richiamarsi per legittimare affari illeciti, estorsioni e usura, omicidi e stragi”. “E’ altrettanto vergognoso che gli autori della trasmissione e i vertici del Gruppo Mediaset non abbiano, apertamente e chiaramente, preso le distanze ed adottato i provvedimenti del caso. Ritengo doveroso l’intervento dell’Autorità per le Garanzie nella Comunicazione, con l’obiettivo di verificare ed eventualmente sanzionare la mancata attività di controllo da parte della società che opera grazie a una concessione dello Stato. Sempre che – conclude Michele Bordo – la famiglia Berlusconi non decida di procedere autonomamente alla cancellazione di un programma i cui protagonisti hanno più volte superato la soglia della tollerabilità civica”.

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