giovedì 25 febbraio 2010

“Un piano straordinario per tagliare le radici economiche e sociali ai clan”.E’ la proposta di Bordo nel giorno del ‘No Faida Day’ di Monte S. Angelo

“E’ urgente la definizione e attuazione di un vero e proprio piano straordinario per la sicurezza e la legalità in aree a rischio, com’è quella del Gargano, fondato su investimenti destinati al potenziamento degli organici e delle dotazioni, finanziarie e infrastrutturali, degli apparati giudiziari e delle forze dell’ordine”. E’ la proposta avanzata da Michele Bordo, deputato del PD e componente della Commissione bicamerale Antimafia, in coincidenza con il ‘No Faida Day’: la manifestazione organizzata a Monte Sant’Angelo “a cui partecipo condividendo il positivo e concreto obiettivo di favorire la nascita e il radicamento di un movimento civico fondato sull’affermazione della legalità diffusa”. “L’alleanza civica e istituzionale composta nel cuore del Gargano testimonia la volontà di non minimizzare o, peggio, nascondere i problemi di sicurezza e ordine pubblico vissuti in questo bellissimo Comune della nostra provincia – continua il deputato – La legalità è condizione necessaria, anche se non sufficiente, per realizzare il benessere e lo sviluppo di una comunità, perché senza legalità non si possono eliminare o attenuare le marginalità sociali e si vanifica ogni attività di promozione delle occasioni di lavoro e di sviluppo. A sostegno di questo positivo processo dobbiamo contribuire tutti alla radicale riqualificazione sociale e riconversione produttiva dei patrimoni confiscati alle organizzazioni criminali che operano sul territorio. E’ dovere delle istituzioni, centrali e locali, rendere disponibili i beni confiscati il più rapidamente possibile – sottolinea Bordo – e favorire, nella loro assegnazione, soggetti economici e sociali nati per volontà dei ragazzi di Monte o destinati a produrre occasioni di lavoro per loro. Perché a loro dobbiamo dimostrare che per affermare se stessi non hanno bisogno di impugnare un’arma o fare traffici illeciti”. La manifestazione di Monte Sant’Angelo “è un segnale preciso rivolto allo Stato da un’intera comunità, che chiede maggiore sicurezza e serenità – conclude Michele Bordo – Lo Stato ha il dovere di rispondere all’appello e di intensificare la già meritoria azione compiuta da magistrati e forze dell’ordine, fornendo loro risorse umane, finanziarie e strutturali per tagliare le radici sociali ed economiche alla criminalità organizzata”.

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