giovedì 19 giugno 2008

Proposta di Legge. Norme per l’attuazione della mobilità volontaria dei lavoratori

ONOREVOLI COLLEGHI! Uno degli obiettivi qualificanti di ogni azione di governo è favorire l’incremento dei livelli occupazionali in uno con il miglioramento delle condizioni in cui l’attività lavorativa è svolta. Quest’ultimo aspetto assume particolare rilievo rispetto a quanti, lavoratrici e lavoratori, esercitano la propria professione o svolgono il proprio impiego assumendo su di sé lo stress psico-fisico e, in molti casi, l’onere economico della mobilità. Il nostro Paese, a più e diversi livelli, sopporta un costo, economico e sociale, crescente a causa della diffusione del ‘pendolarismo’ di lavoratori dalla località di residenza familiare al luogo di lavoro e viceversa. La riduzione del pendolarismo, dunque, è interesse di lavoratori e aziende, pubbliche o private che siano, e, ancor più, dell’intera collettività. Al punto da legittimare un intervento legislativo che favorisca e incentivi l’attuazione di misure costruite per la realizzazione di questo obiettivo attraverso il rafforzamento dell’istituto della Mobilità Volontaria. Per Mobilità Volontaria si deve intendere lo spostamento del luogo fisico/geografico di lavoro attuato dal lavoratore a seguito di una domanda esplicita e determinato da esigenze personali o di carattere familiare, nuovi obiettivi formativi e/o professionale. I benefici collegati all’attuazione della Mobilità Volontaria sono evidenti. Il lavoratore che riesca ad ottenere l’avvicinamento alla propria sede di residenza realizza, innanzitutto, un notevole risparmio delle spese sostenute per lo spostamento. Ciò determina un indiretto incremento di reddito ed elimina un costo aggiuntivo surrettizio della prestazione d’opera. La riduzione del numero di pendolari, al pari della riduzione delle tratte percorse, determina effetti positivi diretti sul sistema dei trasporti e sulle reti a servizio del sistema stesso. La diminuzione del traffico veicolare privato, infatti, favorisce la riduzione del tasso di incidentalità e, dunque, anche dei costi sociali e sanitari ad esso connessi, e ne migliora la sostenibilità ambientale. Il minor affollamento dei mezzi pubblici, notoriamente inadeguati sotto il profilo della quantità, migliora la qualità del servizio pubblico stesso. L’avvicinamento della sede di lavoro alla residenza del lavoratore produce effetti positivi sulle sue relazioni familiari e sociali, con indubbi benefici sotto il profilo psico-fisico, anche a vantaggio della produttività...[continua]

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